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Sampdoria, Giampaolo: “I giocatori sono i miei eroi. Abbiamo bisogno di un difensore il prima possibile”

Una nuova stagione sta per cominciare, e Marco Giampaolo sa che non sarà facile, anche per le numerose cessioni. Ne ha parlato ai microfoni del Secolo XIX: “Il ritiro, per attenzione, disponibilità, affiliazione a un’idea, questo gruppo è molto fidelizzato. Sul piano tecnico stiamo cercando di andare a rifinire particolari che il campionato scorso abbiamo curato meno, perché il lavoro da fare era più corposo. Rispetto all’estate scorsa ci sono più conoscenze. Si tratta di capire quali siano i margini di miglioramento. Se non creiamo competitività arricchendo di qualità la squadra, rischiamo di appiattirci sulle conoscenze primarie e di non fare il salto di qualità. Significa avere qualità nell’allenamento. A oggi da un lato abbiamo perso alcuni giocatori decisivi e dall’altro la struttura del gruppo si basa anche su altri che potrebbero andare via. Ci vogliono coppie alternative per ogni ruolo in grado di sfidarsi per il posto. Quando c’è forte competizione c’è miglioramento, se no appiattimento. Oggi ci sono delle gerarchie consolidate in troppi ruoli. Anche se i nuovi arrivati si sono integrati molto bene. Alcuni ruoli devono essere necessariamente ricoperti, soprattutto quando tu sai che l’allenatore ha linee di lavoro che richiedono tempo per essere metabolizzate. Soprattutto in difesa. In altri ruoli puoi anche aspettare con calma di piazzare un colpo che non riusciresti a fare prima. Si può migliorare se ti muovi in un certo modo. Miglioro se mantengo i migliori e se migliori lì dove devi. Se cedo i migliori non posso avere la presunzione di migliorare, ma l’umiltà di lavorare per cercare di ricostruire. Il miglioramento passa dal consolidamento di quello che si ha, sul quale vai a innestare piccoli valori aggiunti. Noi abbiamo perso 4 giocatori di qualità, una trentina di gol. Dobbiamo riconsolidarci e capire come andare a recuperare questo score. Caprari-Quagliarella, nuova coppia? Stanno bene con noi, ma c’è bisogno di un altro. Non puoi pensare di affrontare un campionato con due punte e due ragazzi. Ci vogliono tre punte titolari e il quarto lì a maturare e a impensierire gli altri tre. Modulo 4-1-2-1-2? Si, perché le caratteristiche nostre sono queste. Praet trequartista? Io penso che possa giocare lì, ma anche che possiamo avere un trequartista con caratteristiche diverse. Per me più il trequartista si avvicina a un attaccante meglio è. Ilicic aveva il profilo giusto per sostituire Fernandes pur nella sua discontinuità. Bravo nell’uno contro uno, nel dribbling, nelle palle inattive dove siamo carenti. Sneijder? La società non me ne ha mai parlato.Difensore? È sempre tardi, lo avremmo dovuto prendere 20 giorni fa. Perché in questo ritiro faccio 20 allenamenti su situazioni diverse della linea, quando torniamo a Genova ne posso fare uno, massimo due. Ecco perché c’era bisogno di rimpiazzare immediatamente Skriniar, ancora prima di cederlo. Ora più passa il tempo e più c’è bisogno di acquistare un giocatore che abbia già le conoscenze. Il difensore che mi arriva oggi sarà catapultato in una realtà incomprensibile per lui, a meno che le abbia già. Non bisogna adattare nessuno, ci vuole un difensore serio. Nervoso? In campo sono un animale come sempre, se mi venisse meno la passione starei già a casa. Finito l’allenamento, è diverso. Dobbiamo essere all’altezza del compito e della maglia importante che rappresentiamo. Io oriento le mie energie nel rispetto di questi principi e può capitare che sia nervoso.Ma non con i miei calciatori,io a loro devo molto per la fiducia incondizionata che mi hanno dato. Sono i miei eroi. Mi arrabbio solo con quelli che non vogliono migliorare. Schick blocca il mercato? A mettere dentro attaccanti e centrocampisti impiego meno tempo. Schick se torna son contento, se non torna ne prenderanno un altro e si spera forte. Mi preoccupa di più la difesa. Dobbiamo alzare il livello della competizione interna e esterna. E non si sbandierano obiettivi, ma il lavoro. Sbandierando obiettivi butti solo coriandoli ai tifosi. Dimissioni? Mai, muoio qui. Fino alla fine. Ho letto che Montella mandava dieci sms al giorno ai dirigenti, “Buongiorno direttore: Bonucci”. E gliel’hanno preso. Io non rompo le scatole a nessuno perché penso a lavorare. È il mio carattere. E forse sbaglio. Io sono un onesto lavoratore della vigna. Do per scontato che ci sono delle responsabilità e che vengono onorate senza bisogno che io intervenga. Ognuno di noi, per il ruolo che ha, deve assumersele”.