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Sampdoria, Giampaolo alla vigilia del Sassuolo: “Il ciclo di ferro continua. Le big su Muriel e Torreira? A gennaio ci si rinforza”

Meno uno al ritorno del campionato, e riflettori pronti a riaccendersi sulla Serie A dopo la sosta per le Nazionali. Ad attendere la Sampdoria nel lunch match di domenica al Ferraris, la sfida a un Sassuolo in piena emergenza punti e infortunati. Tante le assenze tra i ragazzi di Di Francesco, reduci dai tre ko consecutivi con Roma, Lazio e Atalanta e chiamati ad invertire il trend negativo. Dall’altra parte, l’occasione per i blucerchiati nei novanta minuti di Marassi è quella di ripartire dai sette punti nelle ultime quattro gare e dare continuità al buon momento. Gara che, a due giorni dal fischio d’inizio, l’allenatore Marco Giampaolo ha introdotto così.

“Il Sassuolo è una realtà virtuosa del calcio italiano, squadra di provincia con proprietà forte che ha sempre migliorato la rosa, arricchito l’organico con qualità. Per la prima volta si è ritrovata ad affrontare tre impegni a settimana e a dover fare i conti con qualche infortunio di troppo, ma restano una squadra forte, di qualità, che ha maturato conoscenze lavorando da anni assieme. È un avversario difficile, che arriva da una sconfitta pensante prima della sosta e verrà a Genova con un livello di tensione altissimo, devono fare risultato e a noi servirà la massima attenzione per fare bene, anche perché a differenza di come dicono molti il ciclo di ferro non è finito, non finisce mai. Il Sassuolo poi avrebbe anche tre punti in più sul campo, e ha una tradizione importante a Genova”.

Su benefici e problemi legati alla sosta. “La sosta alla Samp dà perché l’allenatore si riposa mentalmente, ma toglie tanti giocatori che vanno in nazionale e quindi siamo un po’ in gestione come lavoro in quelle due settimane. Recuperiamo energie mentali, al lavoro non aggiunge nulla ma lo sappiamo e ci conviviamo: l’importante è iniziare bene il giorno che si lavora con tutti, noi abbiamo iniziato parzialmente ieri e oggi, momenti nei quali si prepara la partita. Come sono tornati i nazionali? Bene, con qualche piccolo acciacco ma risolvibile, bene sia mentalmente che fisicamente, ma il lavoro più importante lo devono fare i ragazzi a essere tutti orientati a domenica, compiti nostro è rientrare subito mentalmente su domenica, avere le conoscenze dell’avversario”.

Capitolo infortunati. “Sala è recuperato, Pavlovic martedì prossimo avrà un ultimo consulto e poi si vedrà. Dodo? Nell’ultimo periodo noto che ha disponibilità diversa, mi da qualcosa in più, poi dipende da lui. Non lo discuto come calciatore, fisicamente è stato sempre bene salvo una partita, ma il giocatore non lo butto a mare voglio stimolarlo per fargli dare una mano alla samp, il futuro di Dodô alla Sampdoria dipende da lui”. Tornando alla sfida di Firenze. “Abbiamo avuto delle difficoltà nel primo tempo, non siamo riusciti limitare avversario con una gestione migliore della palla, nel secondo tempo abbiamo palleggiato meglio e siamo venuti fuori. A Firenze la squadra ha fatto più errori di altre partite, poi il risultato fa dare giudizi diversi, anche se poi alla fine potevamo anche vincere”. Sul buon momento della squadra e il passaggio da allenatore in bilico ad allenatore blindato da Ferrero. “Sono sempre in discussione ogni domenica, sono già tanti anni che alleno o provo a farlo e so come funziona il calcio. L’importante è non perdere la lucidità, i contratti a vita poi non posso firmarli, me lo vieta il regolamento. Posso al massimo firmare per cinque anni, quando il presidente me lo proporrà, ma non è ancora successo” sorride Giampaolo, che su un Praet in continua crescita aggiunge.

“È un giocatore forte, sta migliorando come mezzala che è una cosa diversa dalla trequarti: per me ha le qualità tecniche per poterlo fare, ma mi danno ampie garanzie anche Cigarini che è cresciuto, Djuricic anche se ha giocando poco. In mezzo al campo ho ‘problemi’ di abbondanza, ma sono contento perché siamo competitivi. Praet ha grandi mezzi, è stato un investimento oneroso della società, ma anche altri stanno crescendo e ho l’imbarazzo della scelta”. Piccoli talenti che crescono, progetto giovani che va avanti. E occhi delle big che a poco più di un mese dal mercato si sono posati sui gioielli di casa Samp. “Ora siamo ancora lontani da un periodo che comunque mi da fastidio, mi disturba. Per come lo vedo io il calciomercato invernale, io a gennaio cerco di migliorare e non smantellare e vendere chi gioca. La squadra si costruisce in estate, d’inverno si può mandare a giocare chi deve maturare, chi ha poco spazio, ma non vendo alle big perché mi indebolirei. Noi dobbiamo invece migliorare l’equilibrio dell’organico, non per forza nei titolari, poi a giugno si rivedrà tutto e si faranno anche discorsi diversi, ma non a gennaio”.

“Orgoglioso dell’interesse verso i miei ragazzi? Di positivo c’è che questo mi permette di lavorare ancora, di affinare qualcosa, ma non abbiamo raggiunto ancora nulla. Dobbiamo andare a migliorare individualmente e collettivamente, il risultato mi da possibilità di continuare lavorare ma non ho acquisito ancora nulla. Domenica c’è un’altra partita e tutto può cambiare, vivo alla giornata, sarò soddisfatto a maggio, ora dobbiamo andare avanti come dei caterpillar”. A chiudere la conferenza una battuta sulla Primavera che ritorna a giocare a Bogliasco. “L’obiettivo nostro è quello di tenere insieme il settore giovanile con la prima squadra, creare un ambiente unico è un bel passo avanti e mi da possibilità di vedere qualche partita e qualche ragazzo, e credo sia importante”.