Sampdoria, Ferrero: “Ho chiesto all’Inter Ranocchia, Dodò e Santon. Fernando è corteggiatissimo”
Ferrero lo ribadisce: nessuna intenzione di cedere. Le critiche? Con lui non funzionano, anzi, come dichiara lo stesso presidente blucerchiato nel corso di un’intervista concessa a Tuttosport, lo caricano: “Dicono sempre che cedo la società o che c’è qualcuno che mi finanzia e dirige. La verità è che non si accetta che un presidente esordiente, esuberante e pieno di energia positiva come me, possa essere anche un imprenditore che ha fatto e sta facendo tanto e bene. Accendo la televisione e sento che a gennaio do le consegne. Ma quali consegne? Non lavoro mica alla Dhl… Io sono ancora qui e non vendo. Ho rotto tanto le scatole a Diego Della Valle che alla fine è stato costretto a liberare Montella. Vincenzo l’ho convinto con il mio entusiasmo e con un progetto serio. Perché lui è una persona molto perbene. Se un altro presidente fosse riuscito a prendere Montella come allenatore sarebbe stato osannato da tutto il mondo del calcio. Io invece vengo sempre guardato con diffidenza”.
Gestione finanziaria perfetta secondo il produttore romano: “I debiti nel prossimo bilancio saranno praticamente zero. E non ho nemmeno chiesto l’anticipo in Lega per i diritti televisivi. Anche se sono sempre allegro e scenografico non sono venuto qui per scherzare. Per venire a Genova in aereo ci vogliono 500 euro e preferisco investirli nella Samp, in treno ci vuole una vita, così mi sciroppo 4 ore di macchina per raggiungere il posto di lavoro”. Grande stima per Agnelli e Marotta: “Io sono allegro e gioioso, lui ha sempre un po’ l’espressione di quello che gli è appena morto il gatto. Io invece di gatti non ne ho. Invece Marotta lo chiamo ‘lo zio’. Se fossi diplomatico come lui sarei già il padrone del mondo. Lui al mattino esce sapendo il copione che deve recitare, io invece vado a braccio. Lo stimo molto. Affari con la Juventus? Vedremo”.
Mercato: “In Lega ho incontrato Lotito e De Laurentiis. Abbiamo anche preso lo stesso aereo, ci siamo divertiti molto ma non abbiamo parlato di mercato. Poi a Milano ho parlato con l’Inter per Ranocchia, Dodò e Santon. Quel che è certo è che come ha detto Montella alla Sampdoria devono arrivare solo giocatori motivati. Eder e Soriano? Io non vendo nessuno. Eder ha appena rifiutato una mega offerta dalla Cina, alla Samp davano molti soldi. Per me possono restare tutti, sono come figli. Anche Fernando è corteggiatissimo. Ma devono essere loro a chiedermi di andare via, nel caso in cui non si sentano di rifiutare una ghiotta occasione. Se Eder lo vendesse una grande costerebbe trenta milioni, a noi invece offrono due spiccioli. Allora sapete cosa faccio? Me lo tengo”.
Su Cassano: “È stata una scelta mia e della società. Mi sono guardato indietro per vedere se dovevo rendere conto a qualcuno, ma visto che sono il presidente non ho trovato nessuno a cui chiedere il via libera. Così mi sono fidato del mio istinto e l’ho preso. E avevo ragione: Antonio si è rivelato un grande acquisto. Ha il mio carattere e ne apprezzo la tenacia. Ha perso dieci chili, è motivato e io di cassanate non ne ho ancora viste. Altrimenti me sente… Sa di aver sbagliato a litigare con il grandissimo e compianto Riccardo Garrone. E non commetterà più lo stesso errore perché a Genova è rinato”. Ciro Immobile potrebbe fare al caso di Montella: “Gli immobili sono sempre un investimento, vedremo. Perché se posso a Montella vorrei regalare un uovo di Pasqua in anticipo con dentro una bella sorpresa. Ma prima vorrei io un altro regalo…”.