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Andersen: “Samp, sto bene qui. Skriniar? Il confronto non mi spaventa”

Joachim Andersen parla della sua esperienza alla Sampdoria: “Qui sto benissimo, Giampaolo è stata una delle motivazioni per cui sono arrivato”

È una Sampdoria piena di uomini del momento. In attacco, c’è Quagliarella. Presto pure Gabbiadini. Ma in difesa c’è lui, Andersen. Non più un nome qualunque, nella rosa di Giampaolo. Anzi, da un po’ di tempo il difensore (qui la sua incredibile storia) è diventato uno dei punti di forza della difesa blucerchiata. L’ombra di Skriniar è ormai alle spalle. Ora c’è lui, solo lui. Ed è felicissimo. “Il mio agente mi aveva detto che la Sampdoria si era interessata a me da mesi: nel semestre prima rispetto al mio arrivo a Genova (avvenuto nell’agosto del 2017), mi disse che mi aveva seguito più e più volte“. Racconta così a Sky, sorridente.

Sono proprio felice di essere qui: questo è un grande club” dice. E Skriniar? “Non mi dà affatto fastidio essere paragonato a lui. I confronti sono stati molti, lo so: ma io sono io e lui è lui. Certo, il paragone ci sta: non giocava tanto appena arrivato, proprio come me, ma poi è cresciuto e ora è un grande giocatore. Spero di diventare così anche io“.

Chi può aiutarlo? Lui non ha dubbi: “Giampaolo. Cura molto i dettagli, per me è importantissimo questo. Anzi, è stata proprio la sua presenza a convincermi ad accettare la Sampdoria“. Ha rinnovato da poco il suo contratto, ma potrebbe andare da altre parti in futuro? “Questo non lo so (ride, ndr). Io voglio fare il massimo qui, ma è bello comunque che io piaccia anche agli altri. Però non è importante ora: io sono felice qui e mi piace il football italiano“.

Come l’Italia e la sua lingua. Durante l’intervista a Sky, Andersen ha parlato in inglese. Ma poi cambia e passa all’italiano. Per parlare di chi? Quagliarlela: “È molto meglio averlo come come compagno che come avversario! È un grande giocatore, una grande persona ed è molto forte“, dice. E bene o male la pensa così anche su Higuain, suo futuro avversario in Coppa Italia. A proposito, di quella partita ha una speranza: 1-0 e vittoria per noi“. Sorride. Poi, all’allenamento. La testa è già al campo.