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Samb, le verità di Capuano: “Il mio esonero un’infamità. Fedeli? Solo bombe contro di me. Ecco com’è andata realmente”

“Di esoneri nella mia carriera ne ho avuti, fanno parte del calcio e lo so bene: questo però non riesco a mandarlo giù. Quella che ho subito è una vigliaccata, un’infamità: ho preso la squadra a metà classifica in una situazione comatosa e l’ho portata al secondo posto lavorando in situazioni assurde e resistendo ai continui attacchi del presidente Fedeli che sganciava bombe contro di me ogni giorno. Dopo questo miracolo, dico che spettava a me fare i playoff. Detto questo, mi auguro che la Sambendettese riesca a centrare la Serie B e faccio il più grande in bocca al lupo a Moriero”, a distanza di giorni dall’esonero dalla panchina della Sambenedettese arrivato dopo la sconfitta con l’Albinoleffe, Ezio Capuano racconta le sue verità a GianlucaDiMarzio.com. “Una replica al presidente Fedeli dopo le accuse che mi ha rivolto (clicca qui)? No, nessuna replica, ma solo qualche precisazione. Perché sa – continua Capuano – nel calcio se c’è una cosa che non può essere cambiata sono i numeri. Il presidente Fedeli è una persona molto passionale, che è andato in confusione in sala stampa ed è stato spinto da alcuni componenti della stampa locale, uno su tutti, a dire delle cose insensate verso la mia persona. Io, a differenza di Fedeli che ha vinto solo un campionato in LND, qualche campionato l’ho vinto, ma non voglio parlare di questo. Voglio però che tutti sappiano alcune verità sulla mia avventura alla Sambenedettese…”

Capuano racconta alcuni particolari mai svelati prima: “Il presidente Fedeli è un grande imprenditore nel settore alimentare, ma di calcio ne capisce poco. Il calcio non funziona come immagina lui. Ogni giorno ricevevo continui attacchi da parte sua, ma ho provato a resistere solo perché volevo portare a termine questa impresa: per la squadra, per la gente di San Benedetto. Con tutti loro ho un rapporto meraviglioso e resteranno sempre nel mio cuore. Finire il campionato con Fedeli sarebbe stato come riuscire a centrare i preliminari di Champions League”, prosegue l’ex allenatore della Sambenedettese. Che rivela un altro retroscena mai emerso prima: Durante la stagione ho rassegnato per ben tre volte le dimissioni, l’ultima volta – in maniera ufficiale – il venerdì prima della sfida con il Fano. Dimissioni sempre respinte. Non ce la facevo più, poi provavo a resistere solo per l’amore per la squadra e per la gente: Fedeli dovrebbe fare una statua d’oro ai ragazzi, allo staff tecnico e a tutti quanti per quanto è stato fatto fino a questo momento. Dico che in ogni singolo giocatore c’è stato un miglioramento a livello umano, prima ancora che tecnico, enorme”.

Capuano non nasconde l’amarezza per l’esonero: “Nella mia esperienza alla Sambenedettese ho lavorato tutti i giorni dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Sono state dette eresie e nefandezze sul mio conto, io volevo portare a termine questo miracolo, mi sento scippato. Questo esonero, da secondo in classifica, lo paragono a quello con la Puteolana, quando non mi è stato permesso di disputare i playoff perché non accettai di perdere una partita. Ezio Capuano è un uomo pulito”, racconta l’ex allenatore della Sambenedettese. “Io non ho mai vinto? Sarri e Giampaolo hanno mai vinto? Io penso che il lavoro di un allenatore debba essere giudicato anche in base al materiale umano che si ha a disposizione. Quando sono arrivato qui il Renate era sette punti avanti a noi, così come altre squadre che hanno speso 6/7 volte di più: e i punti fatti all’inizio, rispetto a quelli della seconda parte della stagione, hanno un peso specifico diverso. Spero con tutto il cuore di vedere la Sambendettese in B, ma se così non sarà Fedeli – così come chi lo ha consigliato a scagliarsi verso di me – dovrà porsi delle domande. Mi dispiace, ma io questo esonero non riesco proprio a mandarlo giù”, ha concluso Ezio Capuano.