Dal basket al fischietto: Salima Mukansanga scrive la storia della Coppa d’Africa. E quel paragone con Collina…
La direttrice di gara è la prima donna a far parte della squadra arbitrale nella storia della competizione
La vita a volte sa essere strana: un giorno sei una promessa del basket femminile africano, il giorno dopo ti ritrovi ad essere un arbitro di calcio. Quello che per molti può sembrare un passo indietro, non lo è stato per Salima Mukansanga, l’arbitro donna che ha fatto il quarto “uomo” in Guinea-Malawi, partita del girone B della Coppa d’Africa. Al giorno d’oggi non dovrebbe essere una notizia particolarmente eclatante, ma la ruandese è la prima donna a far parte di una squadra arbitrale nella storia della competizione.
Dal sogno basket alle Olimpiadi
La sua carriera in questo mondo inizia ad appena 18 anni quando si iscrive al corso per arbitri dopo aver abbandonato definitivamente il sogno della palla a spicchi. Di strada ne ha fatta da quella prima iscrizione. Il grande passo è stato il Mondiale femminile Under-17 del 2018. Da lì la notorietà internazionale che l’ha portata prima a dirigere le gare del Mondiale femminile del 2019 e poi la finale di calcio femminile alle Olimpiadi di Tokyo. Orgoglio anche casalingo dove ha arbitrato le partite della CAF Women’s Champions League e della African Women’s Cup of Nations. Mancava solamente questo salto storico fatto con la Coppa d’Africa.
Storia condivisa
La classe ‘88 però non è l’unica donna inserita nella lista dei 63 ufficiali di gara disponibili per il torneo. Insieme a lei ci sono le marocchine Fatiha Jermoumi e Bouchra Karboubi con la camerunense Carine Atemzabong. Tutte e tre però non hanno ancora l’abilitazione a dirigere una gara a differenza di Salima.
Il paragone con Collina
In patria è per distacco il miglior arbitro in circolazione e non è tardato ad arrivare il paragone illustre con una star del campo come Pierluigi Collina. L’ex arbitro è da sempre sensibile al tema dell’inclusione delle donne nel mondo arbitrale. “Mi piacerebbe parlare di arbitri senza dover declinare la parola al maschile o al femminile”, disse in un’intervista al Corriere della Sera. In molti dicono che Mukansanga abbia lo stesso temperamento e autorevolezza che esercitava l’italiano nel terreno di gioco. E forse non è un caso la loro passione condivisa per il basket…