Tra gioia e delusione: Salernitana-Sampdoria vista dall’Arechi

Tutte le emozioni dei novanta minuti e delle ore successive del playout di ritorno di Serie B tra Salernitana e Sampdoria
Alla fine è successo di tutto tra Salernitana e Sampdoria negli ultimi 90 minuti del playout di Serie B. In campo e sugli spalti.
Da un lato, quello granata, petardi, cori di protesta e sediolini lanciati sul terreno di gioco. L’umore di una piazza che, dopo mesi in zona retrocessione, ha visto avverarsi l’incubo più grande di tutti.
Dall’altro, quello blucerchiato, cori, abbracci, lacrime e bandiere blucerchiate al vento. Dentro e fuori dall’Arechi si sono mescolate delusione e liberazione.
Due squadre, due umori. Un solo stadio, spaccato completamente in due.
L’atmosfera dallo stadio
Per la Salernitana, l’incubo è iniziato dopo appena 30 minuti di gioco. Gol annullato a Ferrari e la rete dell’ex Coda che ha gelato lo stadio. Una parte della Curva Sud non è nemmeno entrata, restando fuori per protesta contro i playout. L’altra, quella che ha deciso di entrare, ha seguito tutto nel silenzio più totale fino al secondo gol per poi esplodere: fischi, cori contro la società, tentativi di invasione di campo e oggetti lanciati sul terreno di gioco nel tentativo di far sospendere la gara.
Dal lato della Sampdoria, invece, la festa. Dopo lo spavento per l’1-0 di Ferrari i tifosi blucerchiati hanno esultato due volte: l’annullamento del gol granata e la rete di Coda. Dopo l’ufficialità della sospensione definitiva della gara, la Samp è andata sotto il settore ospiti ed è partito il boato dei tifosi. Maglie lanciate sulle gradinate della Nord e festa insieme ai propri tifosi. Giocatori, tifosi e staff insieme tutti insieme, con la Curva Nord che intona “Evani uno di noi”.

Le emozioni fuori lo stadio
Dopo mesi di incertezza, la Sampdoria resta in B e la Salernitana retrocede in Serie C. All’esterno dello stadio, invece, l’atmosfera è completamente diversa rispetto all’interno: calma piatta, con i tifosi che sono usciti tranquillamente dall’Arechi. Dentro, invece, continuavano a scontrarsi due prospettive diverse: quella dei blucerchiati, in festa per la salvezza, e quella dei tifosi granata, costretti a fare i conti con la seconda retrocessione consecutiva in due stagioni.