Sakho: “Da bambino non mangiavo: dovevo rubare o fare l’elemosina”
Una vita difficile ma in continua ascesa, il successo trovato ma, allo stesso tempo, certi segni indelebili che rimarranno per sempre: Mamadou Sakho oggi al Crystal Palace se la passa piuttosto bene. Un passato Paris Saint Germain e Liverpool, la nazionale di Deschamps e, perché non dirlo, anche i soldi. Quelli che tutti i calciatori hanno, ma che per lui hanno un valore diverso. “Cerco di aiutare i più bisognosi, di diventare una persona migliore – ha spiegato Sakho in un’intervista a CNN -. Quando ero bambino mi dicevo che, se ce l’avessi fatta, avrei aiutato la gente che non aveva nulla”.
Il pensiero di Mamadou, da bambino, era rivolto alla gente come lui. Francese ma di origini senegalesi, il difensore non ricorda un’infanzia splendida e spensierata: “Spesso non mangiavo per giorni, andavo a dormire a stomaco vuoto e non era affatto semplice. Avevo freddo, alle volte dormivo per strada, rubavo pur di riuscire a comprarmi del cibo perché a volte non bastava l’elemosina. Se oggi sono così forte, lo devo al mio passato”.