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Borussia Dortmund, la terza vita di Nuri Sahin

Continua l’avventura dell’ex centrocampista in giallonero: da giocatore a nuovo allenatore del club

“Ringrazio Dio ogni giorno che il Dortmund abbia bussato alla mia porta quando avevo sette anni per chiedermi di venire a giocare nelle sue giovanili”. Parola di Nuri Sahin. Da centrocampista di culto a successore di Terzic: quel piccolo ragazzo turco ne ha fatta di strada da quella chiamata che gli ha cambiato la carriera. Talento sconfinato limitato da un corpo sfortunatamente fragile. Dortmund è casa, Borussia uno stile di vita. E ora tutto ciò che non ha potuto fare da giocatore, cercherà di conquistarlo con le sue idee, da allenatore. 

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Klopp, gli infortuni e “la notte più difficile da superare”

Nel Dortmund di Reus, Lewandowski e Gotze si è parlato sempre troppo poco di Nuri Sahin. Intelligenza tattica e duttilità da top player, eleganza e movenze che in pochi avevano all’epoca. La sua più grande fortuna è stata quella di essere stato allenato da Jurgen Klopp, ritenuto indispensabile per il suo stile di gioco. 

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Esordio in maglia giallonera all’età di 16 anni: diremmo di lui un predestinato. O meglio una stella mancata: troppi infortuni, uno peggio dell’altro. Gli stessi che renderanno la sua breve esperienza al Real Madrid un vero e proprio incubo. Il richiamo di casa è troppo forte e il legame con la città e i tifosi diventa indissolubile in quella che sarebbe potuta passare alla storia come una delle notti più tragiche di sempre. L’11 aprile 2017 tre bombe esplosero vicino al pullman del Borussia Dortmund, pochi istanti prima della partita di Champions League contro il Monaco: Sahin – insieme agli altri suoi compagni – era lì, nella “notte più difficile da superare”. Un episodio che ha unito ancora di più squadra e popolo: un gesto che per il calciatore turco è stata la conferma di quanto il Borussia sia molto più che una squadra.

La terza vita

“Devo guidare uomini e non giocatori, sono uomini che giocano a calcio. Non sono un allenatore, sono un uomo che lavora come allenatore”. Il lifestyle di Sahin per la sua nuova (e terza vita) da allenatore del Dortmund: una citazione “rubata” a Carlo Ancelotti, non uno qualunque. Cultura del rispetto e dei ruoli: l’aspetto umano, per Nuri Sahin, sta sopra ogni cosa. Prendere spunto dai più grandi ma senza copiare, necessario trovare uno stile unico. E di uomini carismatici (e unici) da quelle parti ce ne sono stati. 

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Ora sostituirà proprio quello che fino a qualche giorno fa era un suo superiore. Sahin è stato collaboratore di Terzic, affiancato a lui per le sue grandi conoscenze tattiche. Oggi è l’allenatore. Dal campo alla panchina, con lo sguardo rivolto sempre alla sua sinistra verso quel muro giallo che lui definisce “Gioconda, come una grande opera d’arte”.