Messi e Ronaldo, l’errore dal dischetto e il ritorno al gol: questione di (pochi) secondi
Storia di una rivalità calcistica infinita: da Parigi a Manchester passano tanti chilometri, ma pochi secondi e un filo rosso in comune
Anche in due paesi diversi, la storia infinita tra Lionel Messi e Cristiano Ronaldo continua. Nonostante le rispettive stagioni dei due giocatori non stiano andando nel migliore dei modi, il filo rosso che li lega continua ad essere ben saldo. Lo hanno dimostrato ieri, 15 febbraio, quando quasi in contemporanea sia il campione d’America che il portoghese sono stati protagonisti di due episodi cruciali delle loro partite.
Il gol e l’errore dal dischetto
Questione di secondi. Pochi, sicuramente, quelli intercorsi tra la prima rete nel 2022 di Ronaldo e il rigore sbagliato da Messi, il 30esimo della sua carriera. Già, trenta: come il numero che porta sulle spalle, indossato per la prima volta ai tempi del Barcellona, quando il rivale portoghese era alla sua prima esperienza con il Manchester United.
Ora Ronaldo allo United ci è tornato. Certamente con un peso specifico diverso rispetto ai tempi del suo primo Pallone d’Oro, ma ancora importante. Perchè dopo un digiuno lungo 46 giorni, il gol di CR7 non poteva che essere decisivo, tornando a regalare i tre punti in un altro momento di crisi dei Red Devils.
Messi e Ronaldo, storia di una rivalità infinita
Passato e presente che si intrecciano, come il filo rosso che lega i destini dei due campioni. Nessuna parca, è il calcio che decide. Perchè se a Manchester Ronaldo è tornato a far parlare di sè, c’è chi sotto la Tour Eiffel ha dovuto arrendersi alla rivalsa di quello che potrebbe essere il prossimo dominatore assoluto, rubando la scena a Messi.
Probabilmente avranno sempre più difficoltà a far parlare di sè con continuità, ma il botta e risposta tra i due non finirà mai. Dodici palloni d’oro non si cancellano in una notte. E anche se i riflettori potranno essere puntati su qualcun altro, come Kylian Mbappe in questo caso, la storia della più grande rivalità calcistica di sempre rimarrà infinita.
A cura di Gabriele Ragnini