Questo sito contribuisce all'audience di

Messi, Cristiano e quel botta e risposta che vorremmo non finisse mai

“Cristiano Ronaldo è il migliore del mondo”. Tre gol contro l’Atletico Madrid, ottavi di finale ribaltati (quasi) da solo: remuntada riuscita e Atletico eliminato. Partita perfetta? Forse sì, ma per CR7 non è stata la prima in carriera. “La Juventus mi ha comprato per serate come questa”, ha spiegato il portoghese nel post-partita. Lui, insomma, ha fatto soltanto il suo lavoro: cambiare le partite. L’hanno capito l’altro ieri i tifosi bianconeri, l’ha ribadito Diego Pablo Simeone dopo la sconfitta subita. Lui che, già qualche tempo fa, non aveva esitato a dire la sua riguardo a Cristiano.

Passano 24 ore e scende in campo Leo Messi, che al Camp Nou ha il compito di trascinare il Barcellona nel ritorno degli ottavi dopo lo 0-0 di Lione. Tripletta di Cristiano la sera prima, doppietta della Pulce ieri: una giocata pazzesca, un cucchiaio e due assist magistrali per mandare in porta Piqué e Dembelé. Lionel che risponde a Cristiano, un… clàsico del calcio di oggi. Ma che, nell’ultimo periodo, sembra aver assunto un sapore diverso rispetto al passato.

Per Messi e Ronaldo, d’altronde, si è tornati all’anno zero. Nessuno dei due ha vinto l’ultimo Pallone d’Oro, nessuno dei due è, sulla carta, migliore dell’altro.Se dovessi scegliere tra Messi e Ronaldo e allenassi una squadra normale, sceglierei Cristiano perché Messi rende al top solo quando gioca con altri calciatori straordinari. Con gente normale, invece, CR7 si saprebbe adattare meglio”. Qualche mese fa, proprio Simeone se ne uscì così: a Messi non piacquero le dichiarazioni del Cholo, giunte alle sue orecchie dopo una sconfitta dell’Argentina ai Mondiali in Russia.

Appena qualche settimana di attesa e, dopo le parole del Cholo, Cristiano Ronaldo in una squadra “normale” ci è andato a giocare per davvero. Non che la Juventus sia l’ultima delle favorite per la vittoria della Champions, è ovvio, ma allo stesso tempo qualche mese fa i bianconeri non si sarebbero potuti mai equiparare ai tre volte campioni d’Europa del Real Madrid.

Eppure, con l’acquisto di Cristiano, qualcosa in casa Juve è cambiato. “Who needs Ronaldo?”, si leggeva in estate su uno striscione durante un’amichevole dei blancos. Al Real di Solari, probabilmente sì, sarebbe servito: eliminati dall’Ajax agli ottavi, Ramos e compagni sono rimasti a guardare CR7 che trascinava la Juventus ai quarti con una tripletta. E pensare che, appena qualche mese fa, le magie di Cristiano erano al loro servizio.

La Juve l’ha comprato per partite come questa, Cristiano è andato alla Juve per lo stesso motivo: per vincere un’altra volta, da un’altra parte e con un’altra squadra. Il contrario di Messi, tanto per cambiare. Bandiera Leo, giramondo Cristiano. Talento puro uno, maniaco del lavoro l’altro. A quasi dieci anni dall’inizio del duello che ha segnato un’epoca, Ronaldo e Messi sono ancora lì a regalare spettacolo. A suon di addominali il primo, graziato da… d10 il secondo. E per chi, come noi, li resta a guardare, va benissimo così.