Ronaldo sulla salute mentale: “Faccio terapia, il calcio mi ha esposto ad un grande stress”
Le parole di Ronaldo sul tema della salute mentale e sulle favorite per il Mondiale
Ronaldo ha parlato del prossimo Mondiale di Qatar che prenderà il via a novembre. Il Fenomeno è ha detto la sua sulla nazionale verdeoro e ha affrontato il tema relativo alla salute mentale.
“Il Brasile ha il talento per vincere il Mondiale”
Ronaldo si è espresso così sulla coppia formata da Vinicius e Neymar in vista dell’inizio del Mondiale: “Vinicius fa molto bene a Neymar per sollevarlo da un po’ di responsabilità. Sulla sinistra è un tormento per qualsiasi difesa, così come Neymar lo sarà per tutti i difensori grazie alla libertà di andare dove vuole. Raphiha sta giocando magnificamente con il Barcellona e ha anche un ruolo da protagonista in Nazionale: punta sempre l’uomo, ha gol, ha tiro. Abbiamo il talento per vincere il Mondiale, ma dipenderà da quanto si impegneranno tutti nel mese del torneo”.
L’ex pallone d’oro ha quindi stilato la sua classifica delle favorite per aggiudicarsi la prossima Coppa del Mondo: “Il Brasile sarà sempre favorito. Con il talento che abbiamo dobbiamo essere protagonisti. È vero che gli europei hanno giocato un ottimo calcio, molto dinamico, attraente e aggressivo. Ci sarà la classica e storica competizione tra europei e sudamericani. Il Brasile e l’Argentina rappresentano molto bene il nostro continente, ma le nazionali europee giocano e vincono i Mondiali dal 2006. Francia, Germania, Spagna, Brasile e Argentina sono le favorite, ma non farei nessun ordine. Metterei tutte queste nazionali con grandi possibilità di vittoria”.
Ronaldo sulla salute mentale: “Faccio terapia, sto molto meglio”
Infine Ronaldo si è espresso su un tema di grande attualità come quello della salute mentale: “Faccio terapia da due anni e mezzo e adesso capisco molto meglio quello che ho passato. Sono stato esposto per lungo tempo ad un grande stress mentale senza esserne preparato. Quando giocavo non c’era alcuna preoccupazione sulla salute mentale dei calciatori. Oggi, per fortuna, le cose stanno migliorando molto. Io vengo da una generazione in cui venivi gettato nella mischia e dovevi fare del tuo meglio senza la minima possibilità di fare drammi”.