Il furto degli striscioni e l’intervento della Polizia in aeroporto: cosa è successo tra gli ultras di Stella Rossa e Roma
La ricostruzione di quanto accaduto dopo Roma-Empoli
In Italia per il basket e per rubare gli striscioni dei Fedayn: questi gli unici obiettivi della trasferta italiana degli ultras dello Stella Rossa. Al seguito della propria squadra di basket contro l’Olimpia Milano in Eurolega, i gruppi organizzati dello Stella Rossa sono rimasti in Italia spostandosi a Roma fino a sabato 4 febbraio, giorno della partita dei giallorossi contro l’Empoli. Finito il match, scatta l’agguato in piazza Mancini: circa 50 ultras serbi circondano una auto con 3 ultras dei Fedayn della Roma, come raccontato da La Repubblica. Lì rubano un borsone con all’interno gli striscioni storici della Curva Sud.
Roma-Stella Rossa: l’aggressione e la corsa in aeroporto
I serbi, muniti di manganelli, iniziano a picchiare chiunque gli sia a tiro. Due i feriti ufficiali, 6 il numero reale. Subito dopo il furto, alcuni ultras romanisti sono andati alle stazioni di Termini e Tiburtina per intercettare qualche tifoso serbo in partenza.
Il giorno dopo altri 50 ultras romanisti si sono precipitati all’aeroporto di Fiumicino e altri a Milano per bloccare i tifosi dello Stella Rossa prima della partenza per Belgrado. I due gruppi si incontrano proprio all’aeroporto romano ma le forze dell’ordine evitano contatti tra le due parti. E nel frattempo i tifosi serbi si prendono gioco sui social dei Fedayn: “La nostra bandiera ora è la nostra bandiera. Fedayn Roma arrendetevi”.
Un’azione mirata e organizzata che sembra possa essere una vendetta per gli scontri in autostrada tra gli ultras di Roma e Napoli. Infatti la curva dello Stella Rossa dal 2018 è gemellata con quella del Napoli.