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Roma, Spalletti: “Non ci sono alternative, serve lo stadio di proprietà”

La doppietta di Dzeko. La rete del ‘Comandante’ Fazio. L’ennesima
perla di Nainggolan. Tante belle cose per la Roma vista oggi all’Olimpico
contro la Fiorentina. Paulo Sousa travolto. Risultato? 4-0. Netto, pulito.
Poker calato e qualità top: perché quando i giallorossi trovano le misure,
allora non concedono nulla. E Luciano Spalletti si presenta ai microfoni di Sky
Sport col sorriso sulle labbra, fiero della prova dei suoi ragazzi: “L’atteggiamento della squadra è stato ottimo: dopo i primi 25 minuti abbiamo pressato alto. La Fiorentina palleggia bene, ma dal punto di vista fisico li abbiamo sorpassati. Anche se nell’inizio di partita ci hanno creato problemi. Benissimo poi nella ripresa, la squadra ha accettato i duelli. E siamo stati molto lucidi nelle situazioni offensive”. Un commento anche sull’ottimo De Rossi visto oggi, con uno sguardo alfuturo: “Non ho parlato del suo contratto, secondo me è una cosa di cui si può discutere: ma la società ha altri numeri a disposizione oltre al mio desiderio di tenere il giocatore. Daniele dimostra sempre il suo potenziale, incarna alla perfezione lo spirito romanista. Insomma, può sempre fare comodo”.

Spalletti poi risponde anche ad una domanda sulla sua situazione contrattuale: “Sì, di me se ne riparla a giugno. Se siamo qui a dire che la squadra è forte è merito dei giocatori. Edin è un attaccante vero, forte e bravo: l’ansia a volte lo fa sbagliare. Noi dovevamo togliere i dubbi che cominciavano a venire a qualcuno dopo Genoa. E’ facile andare in confusione quando la gente ti mette il dito nel problema, ma la Roma è una squadra forte: io l’ho sempre detto. E se fai il passo giusto oggi, è più facile fare anche quello per la prossima partita”. Sul ritorno di Salah: “Il problema è trovare posto a quelli che abbiamo, qualcuno deve star fuori: anche Salah può stare fuori. Quando Edin non giocava tutti volevano mandarlo via, ma io ho più volte spiegato che la mia Roma prevedeva una punta come lui. Abbiamo tanta passione intorno, la sensibilità ti mette in connessione con i tifosi e la città: questo ti dà una spinta enorme. Ah, che gran partita quella di Emerson: oggi è stato straordinario”. Inevitabile chiusura sul tema stadio: “Io ho fatto un po’ di cabaret: ci sono professionisti che lavorano al massimo per trovare la soluzione. Perché è giusto così, non ci sono alternative: serve lo stadio di proprietà. Guardate a Londra, gli impianti privati muovono l’economia e le persone. E’ fondamentale”.