Roma, Sabatini: “Totti ha meritato il rinnovo, Nainggolan vuole restare. Riscatteremo El Shaarawy, gli altri…”
Nainggolan, Pjanic, El Shaarawy, Rüdiger, Szczesny, Digne… Tanti i nodi di mercato da sciogliere per Walter Sabatini, che fino al 30 giugno onorerà l’impegno contrattuale con la Roma. Il d.s. giallorosso non si sottrae alle tante domande sul futuro dei gioielli della Roma. “Totti ha meritato il rinnovo. Non ci sono motivi per non farlo” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport – “Ero contrario, perché credevo che dovesse diventare un dirigente giovane invece che un calciatore vecchio. Ma poi in campo ha fatto qualcosa di sovrannaturale. Anche grazie all’allenatore. Spalletti lo ha stressato. Ma con que sto atteggiamento è riuscito a tirare fuori il meglio da Totti. Nainggolan? Io non credo che andrà via, perché ha voglia di rimanere alla Roma. Nainggolan o Pjanic? Forse nessuno dei due. Se mi riesce una manovra da gatto maculato, resteranno entrambi. El Shaarawy? Lo riscatterò certamente. Lo merita. E anche Rüdiger”.
Szczesny attraversa un grandissimo stato di forma, ma la sua conferma è in dubbio: “Vediamo. Non ne ho ancora parlato all’Arsenal ma so che le pretese economiche sul suo conto per ora non sono umane. Alisson? Ci sarà tempo per chiarire anche questa situazione. Ma Alisson difficilmente andrà in prestito: è il portiere della Nazionale brasiliana, non un ragazzino. Digne? Lo vogliamo acquistare ma non alle condizioni attuali. Dzeko rimane se non chiederà di andare via. E per ora dice di voler rimanere. Le squadre che hanno Dzeko di solito si tengono Dzeko. Iturbe tornerà e troverà spazio nella Roma. A Ljajic troveremo un’altra sistemazione. Doumbia invece ha commesso un errore scegliendo la Premier League, avrebbe potuto giocare in campionati più adatti a lui e invece ha preferito Newcastle. Adesso è complicato il suo mercato”.
Benatia ritorna? “E’ difficile. Posso dire che si sta offrendo. Non solo a noi, ma anche ad altre italiane. Acerbi è un profilo interessante. Dev’essere valutato non solo sul piano della qualità ma an – che del carattere. E’ già andato in una grande squadra, il Milan, ed è tornato indietro. Purtroppo non ci sono giovani italiani così forti. E siamo obbligati a prenderli per colpa dei regolamenti. Il risultato è che alla Roma verranno dei comprimari, non dei protagonisti. E’ assurda la limitazione sugli extracomunitari e sugli stranieri. Abbassa la qualità. I settori giovanili si potrebbero tutelare lo stesso: basta seguirli. Gerson? Sta giocando male ma io ci conto: è fortissimo”. Il secondo posto sarebbe di vitale importanza per tutti i discorsi di mercato aperti: “Ci credo, ci crediamo. Spero nel miracolo del Torino. Devi sperare in una città e in una squadra che hanno intitolato lo stadio al Grande Torino”.
Futuro? “Fino al 30 giugno lavoro per la Roma. Dopo? I miei orizzonti temporali non vanno così lontano”.