Roma, Pellegrini: “Io via? No, rimango e miglioro”
Il giovane centrocampista della Roma non è spaventato per la grande concorrenza nel suo reparto: “Se miglioro ognuno di noi avrà i suoi spazi”. Poi sullo Scudetto: “Lavorare tanto per essere al livello della Juve”
Classe 1996, 22 anni e tanta voglia di cominciare. La Roma, già al lavoro, questa mattina si è ritrovata a Villa Stuart per la seconda mandata di visite mediche di inizio stagione. Fra i protagonisti anche lui, Lorenzo Pellegrini: “Ci stiamo preparando bene – ha raccontato a Sky Sport – stiamo facendo tanti acquisti, sarà fondamentale conoscersi subito”. Un obiettivo chiaro in testa: “Mi auguro una stagione migliore da un punto di vista personale, con più continuità. Stesso discorso per la Roma.
Una lotta Scudetto alla quale a questo giro vuole partecipare anche Eusebio Di Francesco: “Penso che dobbiamo lavorare tanto perché come abbiamo comprato noi lo hanno fatto anche gli altri. L’importante è fare qualcosa in più, poi il campionato è lungo, ma vogliamo fare meglio dell’anno scorso”. La rivale da battere ovviamente è sempre la Juventus, che in queste ore sta sognando il colpo Cristiano Ronaldo: “In questo momento è il giocatore più forte al mondo forse – ribadisce Pellegrini – sempre al top, fisicamente e mentalmente. Il suo arrivo sarebbe positivo per il nostro calcio e per noi giovani”
A salutare la Roma, invece, è stato Radja Nainggolan: “Sicuramente mi sento più responsabilizzato, anche perché è un anno che sono qui. Ci dispiace per la sua partenza, perché al di là del giocatore è anche un uomo che ti fa stare bene nello spogliatoio“. Tanti gli arrivi in questa Roma, soprattutto a centrocampo con Cristante e Pastore: “Io via? No, non voglio lasciare la Roma, voglio fare meglio dell’anno scorso. A centrocampo sono stati presi tanti giocatori e bravi, ma poi alla fine penso sempre a me stesso. Se continuo a migliorare, tutti riusciremo a trovare i nostri spazi”
Chiosa finale sul Mondiale e sul rammarico di non parteciparvi: “Anche perché, vedendo le partite, non si vede una squadra troppo superiore. Partecipando avremmo saputo dire la nostra. Ora ci aspettano anni duri, tutti ci attaccano. Bisognerà dimostrare a noi stessi e a tutti che la nostra è una nazionale forte e importante”