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Roma, Nainggolan: “Spero nello scudetto alla Juve, la Lazio si lamenta troppo. Offerte da Inter e Cina? In passato potevo andare via”

Senza peli sulla lingua, come sempre. Radja Nainggolan dice sempre quello che pensa, senza badare alle conseguenze. Il centrocampista giallorosso si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al Tempo dove ha toccato diversi temi: dal video di capodanno che ha fatto scalpore alla sua permanenza a Roma, fino ad arrivare alle offerte dalla Cina e alla sfida con il Barcellona: “La cosa buona è che non abbiamo niente da perdere, possiamo farci ancora più belli in Europa. Affrontiamo una squadra che non ha mai perso, sarà tosta e per chi la guarda da fuori pensa che sia impossibile batterli. Questo può diventare un punto di forza per noi perché ci considerano già spacciati e magari è un aspetto che ci motiva ancora di più. Andiamo là a giocarcela a viso aperto. Se sono soddisfatto della mia stagione? È meno esaltante rispetto all’anno scorso perché uno può giocare male ma se fa gol viene comunque elogiato. Io quest’anno segno poco, faccio qualche assist in più, però raccolgo meno attenzioni: il calcio è fatto così. Mi sento comunque a posto con me stesso, ho sempre dato il massimo, mi prendo le mie responsabilità e quando le cose vanno male possono criticarmi tranquillamente. Il modulo? Se ne parla troppo, sono caz… e. Gioco in un’altra posizione rispetto a prima ma ci sono partite in cui ho fatto benissimo partendo in un ruolo e altre in cui sono andato peggio restando lì. Forse sono un po’ meno libero, ma mi metto a disposizione dell’allenatore e non faccio nessun problema. La crisi di dicembre e gennaio? Non so davvero che dire. Ci succede tutti gli anni, questi cali arrivano sempre e poi ci riprendiamo. Che succede? Forse ci accontentiamo, stare lassù magari ci fa pensare che le cose andranno avanti da sole. Poi perdi una partita, non sei preparato, arriva la seconda e prendi il via”.

Dal campo al mercato, il belga parla dell’interessamento dell’Inter in estate: “C’era l’interessamento da parte loro perché l’allenatore mi stima e viceversa, anche se si fanno sempre mille storie su di lui… ma lasciamo perdere. Io con Spalletti ho sempre avuto un buon rapporto, mi ha messo nelle migliori condizioni per esprimermi. Ma alla fine quest’estate non c’era nessuna possibilità che io andassi via da Roma. Non è che non volessi andarci, c’era un interessamento ma niente di concreto, non esisteva un’offerta, eppure si scriveva: “Spalletti si porta dietro Nainggolan, Strootman etc”. Erano soprattutto chiacchiere. La proposta della Cina? “C’è stato qualcosina, nulla di serio. Sarei bugiardo a dire che i soldi non mi interessano, ho 30 anni… Però la verità è che in passato ho respinto offerte importanti, due anni fa potevo andare al Chelsea e guadagnare di più, ma per me non esiste solo l’aspetto economico. Mi spiego, un conto è dire: “vado a divertirmi due anni in Cina e a prendere i soldi”. C’è gente disposta a tutto, pure a lavarsi i panni con le sue mani, pur di andare a prendere tutti quei soldi. Un altro discorso è se devo restare a pari livello e allora mi conviene cambiare città e stile di vita così spesso? Non ho ancora questo pensiero. Sto bene qui e basta. Per quante altre stagioni giocherò? Ho sempre detto che non farò il calciatore fino a 40 anni per un semplice motivo: amo godermi la vita. Lo faccio anche da calciatore, che per me è sempre un hobby, mentre la cosa più importante è vivere bene. Io non ce la farei a giocare in una società importante e restare chiuso dentro casa tutto il giorno. La nostra vita è anche molto stressante, quando le cose vanno male si deve stare attenti a dove si va. Non è facile, stai in viaggio quattro giorni a settimana, dovunque ti muovi ti fanno le foto e adesso che Totti non gioca più tocca sempre a me, capito? (ride, ndr). A parte questo, io ragiono stagione per stagione, spero di continuare a stare bene, poi quando ci sarà da far spazio ai giovani, lascerò”.

Il discorso si sposta poi sul video di Capodanno che tanto ha fatto scalpore: “Ho fatto una cavolata, io il 31 dicembre non sono mai stato a casa, magari se ero in giro non sarebbe successo. Invece ho preso il telefono, è successo quello che è successo, mi dispiace perché ho dato un brutto esempio, ma io non sono così: ho due figlie, sono bravo e cerco di insegnare loro il massimo possibile. Soprattutto nei loro confronti è stata una cosa sbagliatissima. Però in quelle situazioni non si capisce più niente e scusarsi dopo non serve. È capitato una volta, mica tutti i giorni combino cose del genere. Se il ct Martinez si è ricreduto su di me? Mi sa di no, ha detto che non farà le scelte in base al pubblico, capito? A parte gli scherzi, sono contento perché ho avvertito l’affetto della gente e non me l’aspettavo. Adesso ho conosciuto meglio la parte umana dell’allenatore, non immaginavo fosse così: mi è successa una cosa particolare, ho chiesto un permesso e mi ha lasciato andare nonostante ci fosse la rifinitura. Nella mia posizione avevo anche paura di chiederlo, ma me l’ha dato tranquillamente. I Mondiali? Spero di andarci, ce la sto mettendo tutta, ma non dipende da me. Ci ho già creduto quattro anni fa e non mi hanno convocato quindi ora penso a fare il mio e lascio la scelta a Martinez, anche se penso di meritarmi uno spazio. Lo scudetto? Dico la verità, ce l’ho con la Juve ma spero lo vincano loro. Niente contro il Napoli, per come giocano se lo meritano, ma se per cinque anni arrivo sempre secondo e poi lo vince una squadra diversa dalla Juve, mi roderebbe. Mertens non me ne voglia. La lotta Champions? Dipende soprattutto da noi. La Lazio ha l’Europa League, gioca di giovedì e non saràfacile. L’Inter è una squadra che ha fatto cinque partite male, poi è andata a Genova su un campo durissimo e ha vinto 0-5: cose inspiegabili. Noi abbiamo avuto un calo, magari anche loro e sono ripartiti adesso. Spero che alla fine la Roma sarà tra le prime quattro perché è troppo importante. Ci sono ancora scontri diretti da giocare, noi abbiamo il derby”. Chiusura finale sulla Lazio, e sulle lamentele dovute ai presunti torti arbitrali: “Vedono rigori anche quando non ci sono e secondo me è capitato che in qualche partita siano stati agevolati. È successo pure a noi in passato di protestare tanto, ad esempio quando ci hanno fischiato contro due rigori con la Juve per falli avvenuti fuori area. Gli episodi sono infiniti, però si deve andare avanti. Invece i laziali parlano ancora dei fatti della terza giornata, ma siamo arrivati alla trentesima…”.