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Roma, Monchi: “Martedì serata importante, ma andiamo oltre. Testa a Crotone per vincere. Sorteggio? Senza paura”

“Dimentichiamo lo Shakhtar e pensiamo al Crotone”. Monchi ha le idee chiare sul percorso di crescita che la Roma deve continuare a fare dopo l’impresa di martedì sera. Lo ha spiegato ai microfoni di Roma Radio, intervenendo alla vigilia del sorteggio di Champions League di domani: “Chi spero esca dall’urna? Difficile capire chi è meglio. Il Barcellona ha un giocatore fuori dal normale come Messi, la Juventus sta continuando il suo percorso di crescita europeo, poi c’è il City che per me è il più forte di tutti. Ma domani si va senza paura. E’ ovvio che tutte vorranno o noi o il Siviglia. Ma a questo punto tutte sono difficili. Il Siviglia ad esempio è abituato a questo livello di competizioni, a convivere con la pressione di certi appuntamenti. Da professionista ovviamente se dovesse capitare, si va a Siviglia. Come persona invece dovrei gestire molte cose. Personali e affettive”.

Un problema che si porrà ad inizio aprile. Prima c’è il campionato, domenica il Crotone: “Dopo l’adrenalina del passaggio del turno in Champions, dobbiamo dimostrare di essere cresciuti andando a fare risultato contro il Crotone, su un campo complicato. Cinque minuti dopo la partita ho parlato con una radio spagnola ma ero con la testa al Crotone. Domenica voglio un buon atteggiamento. Serve la mentalità, poi uscirà la nostra qualità. Ogni volta dobbiamo immedesimarci negli avversari, in cosa pensano. Perché è normale che il Crotone penserà che la Roma abbia la testa da un’altra parte. Ma noi dovremo esser bravi a stare dentro la partita da subito”.

Un problema quello del calo di attenzione sottolineato spesso da Di Francesco: “Passaggio a vuoto a cavallo di Capodanno? Non è facile trovare la soluzione. – ammette Monchi – Penso che dobbiamo capire e imparare a gestire meglio il successo e amministrare meglio la sconfitta. Per me questo è il primo problema a Roma. La serata di martedì è importante e bella per tutti, ma dobbiamo andare oltre. E siamo sulla strada giusta. Le critiche? Non mi fanno paura. Ho avuto la fortuna di vincere a Siviglia, ma anche momenti di difficoltà. E’ normale quando non si vince che ci siano le critiche. Nel calcio non c’è passato né futuro. C’è solo il presente”. Un presente che ha il volto e le mani di Alisson. Un fenomeno lo definisce il ds giallorosso: “Quando Alisson gioca con gli occhi chiusi ricorda Monchi (ride, ndr). Alisson è forte, ma la sua forza è che trasmette tranquillità, sicurezza a tutt la squadra. E’ quello il grande segreto”.