Roma, le cinque cose da sapere su Alisson
La Roma ha il suo nuovo portiere, e nonostante in Europa sia ancora poco conosciuto, in Brasile è già considerato un pilastro della Seleção, con cui giocherà da titolare la prossima Copa América del Centenario. Ecco le cinque cose da sapere su Alisson.
1) Fa parte di una famiglia di portieri. Il bisnonno giocava in porta per una squadra dilettantistica, il padre gioca ancora in quel ruolo nelle partitelle tra amici, la madre è stata portiere di pallamano e il fratello Muriel è stato suo compagno di squadra all’Internacional e sua riserva fino a poco tempo fa.
2) Dunga non è solo il Ct che lo ha fatto debuttare in Nazionale e che gli ha affidato il numero 1 del Brasile. È stato anche l’allenatore che lo ha schierato in campo con l’Internacional per la prima volta nel febbraio 2013 nel campionato Gaúcho, per necessità dovute ad assenze incrociate, ma che poi lo mandò di nuovo tra le riserve. La storia di Alisson, comunque, è da predestinato: fu a causa sua se Dida, l’ex milanista, si ritirò dal calcio giocato a fine 2015. Dida e Muriel, infatti, furono a lungo protagonisti di una staffetta, fin quando non si infortunarono entrambi. A quel punto entrò in gioco Alisson, in una partita contro il Fluminense, e Abel Braga, che lo conosceva da quando lo aveva portato in prima squadra a 15 anni anche quella volta a causa di una serie di infortuni, non volle più rinunciare a lui.
3) Bello e impossibile. Lo chiamano O Muso, “il Bello” appunto, per il suo aspetto e per la cura che ha di sé, anche se dice di non essere vanitoso. Ha avuto molte offerte per diventare un fotomodello, ma la sua passione è sempre stata il calcio, e a parte qualche campagna pubblicitaria voluta dall’imprenditrice Mariana Nogueira non ha mai pensato ad altre carriere. Impossibile, però: nonostante l’assedio delle mariachuteiras brasiliane, le “groupie” del pallone, Alisson è già sposato con Natalia Loewe, e “tradisce” la moglie soltanto con Shakira, dedicandole molti momenti d’amore. No, non la cantante, moglie di Piqué. Ma la sua cagnolina, di razza shitsu, dalla quale non si separa quasi mai.
4) Fernandão, ex capitano e idolo dell’Internacional morto in un incidente d’elicottero mentre era il direttore generale del club e Daniel Pavan, preparatore dei portieri della squadra, hanno avuto un ruolo cruciale nella vita di Alisson. Il primo, lo ha messo sotto contratto. Il secondo ha aiutato lui e il fratello Muriel a diventare dei professionisti. Muriel era forte abbastanza, ma faticava ad andare agli allenamenti, anche perché da giovanissimo era diventato padre. Alisson, che oggi è una bestia alta 1.93, era bassino e magrissimo, e la famiglia pensava di fargli ricominciare gli studi. Pavan convinse i genitori a lasciar vivere Muriel vicino al centro tecnico dell’Internacional, ma Muriel, inconsapevole di ciò che quella decisione avrebbe provocato, decise di portare con sé Alisson. Mentre Muriel avanzava nelle gerarchie dei portieri dell’Internacional, Alisson combatteva con una crescita lenta, che però, d’improvviso, arrivò: a 15 anni, dopo aver sofferto per la situazione ed essere stato rincuorato continuamente da Pavan, ebbe un’importante sviluppo in altezza che, unito alle abilità tecniche di base, lo portò in poco tempo a far sedere Muriel in panchina e a diventare capitano della squadra. Chissà se avesse saputo cosa riservava il futuro che avrebbe fatto Muriel al momento di trasferirsi a vivere più vicino alla sede dell’allenamento…
5) I suoi idoli sono Taffarel e Ayrton Senna. Certo, non ha ricordi di Senna pilota. Ma sa tutto su di lui, e ogni volta che ne parla gli scappa una lacrima. Con questi esempi in testa, sogna di diventare il miglior portiere del mondo, anche più forte di Neuer, che considera il top. Ama il sertanejo brasiliano e la musica rock e nel tempo libero gli piace suonare la chitarra. Adora andare a pesca e leggere, cosa che fa abitualmente per compensare il fatto di aver dovuto abbandonare gli studi per il calcio…
Rosario Triolo
@triolor
www.facebook.com/romanzosudamericano