Dybala-Abraham, due modi di essere decisivi
Mourinho: “Bene insieme ma giocando con Paulo la palla è sempre rotonda. E’ più facile. E’ troppo bravo”
‘Ya te veo 2023’. Quasi con la voglia di sfidarlo, di mettere subito in chiaro che uno come lui, anche dopo la gioia Mondiale, non ha intenzione di accontentarsi. Così Paulo Dybala, sui social, aveva accolto il nuovo anno 15 giorni fa. Un 2023 in cui è entrato da campione del mondo e in cui dopo 4 partite (tre di campionato e una di Coppa Italia) si è confermato decisivo per la Roma. E via ad aggiornare ogni 90′ le statistiche stagionali. Sette gol in Serie A in 12 presenze, tre soltanto in queste ultime uscite di inizio gennaio: la rete decisiva contro il Genoa per qualificarsi ai quarti di Coppa e la doppietta alla Fiorentina. Miglior marcatore della Roma finora.
In grado di essere determinante per il risultato in ben cinque occasioni con un gol-vittoria. L’argentino che segna di più in Italia dopo Lautaro Martinez (9 gol) e ‘cecchino’ da fuori area, secondo soltanto a Messi nei maggiori cinque campionati europei; a partire dal suo primo gol da fuori area in Serie A datato febbraio 2015, infatti, solo la Pulce (55) ha segnato più reti dalla distanza di Paulo (28). Ma la vittoria contro la Fiorentina è un successo a quattro mani. Paulo Dybala e Tammy Abraham.
Il primo autore dei gol, il secondo degli assist per il compagno. Abbracci e riconoscenza. C’è tutto nelle due esultanze dell’argentino che prima sotto la nord poi sotto la curva sud ha guardato i tifosi e indicato Abraham. Come a dire ‘è tutto merito suo’. Decisivo, senza segnare. O comunque segnando meno del compagno di reparto argentino. Ma non per questo meno determinante. Soltanto in questo inizio di anno solare, infatti, Abraham è stato fondamentale contro il Bologna, con il salvataggio sulla linea di porta al 96′ per mantenere l’1-0, a San Siro per la rete del 2-2 in rimonta e contro la Fiorentina per la doppietta di assist. In 18 giornate di campionato, l’anno scorso, Abraham aveva segnato 6 reti mentre quest’anno è fermo a quattro.
Ma ha il ruolo del partner. Anche se con un Dybala così è tutto più semplice, anche Mourinho su questo ha pochi dubbi: “Hanno fatto bene insieme. I giocatori di qualità hanno questa empatia naturale. Ma giocando con Paulo la palla è sempre rotonda. E’ più facile. E’ troppo bravo”. Paulo invece ripensa agli assist del compagno: “Un ringraziamento va soprattutto a Tammy”, ha scritto proprio Dybala su Instagram riferendosi all’inglese. Complici in campo e sui social. Dimostrando di essere decisivi, per ora, in modi diversi. Di sicuro complementari. Questione di partnership.