Roma, Dzeko: “Il mio idolo era Shevchenko, sua la maglia più preziosa che ho. Mi piace giocare con Salah”
“Sono al top”. Queste le parole di Edin Dzeko, l’attaccante della Roma di Luciano Spalletti che sta attraversando una stagione magnifica, con 37 gol in stagione, di cui ben 27 solamente in Serie A. Una stagione da record, che è arrivata dopo una prima annata di delusioni, che però non hanno demoralizzato l’ex attaccante del Manchester City. Il giocatore bosniaco si racconta al programma #AskDzeko direttamente dal profilo Facebook del club giallorosso. “Sono felice e orgoglioso, ho lavorato tanto in precampionato e durante la stagione. Quando ho segnato 36 gol col Wolfsburg avevo 22-23 anni, ero un giovane ragazzo, ero all’inizio della carriera. Probabilmente si pensa che quando un giocatore invecchia peggiora, sono contento che il mio caso sia diverso.Non è una questione di età, bisogna dare tutto”.
Dzeko prova poi a spiegare l’impatto straordinario di questa stagione: “Il primo anno è sempre un po’ diverso, non so perché. C’è voluto più tempo di quanto mi aspettassi per adattarmi. Non avevo dato tutte le mie qualità, mi son detto di lavorare bene in preseason con la squadra e penso quest’anno di aver mostrato quello che so fare. Se giochi male è anche colpa tua, ma è vero che non avevo svolto la preparazione con la squadra. Ero al Manchester City, parlai con Pellegrini e gli dissi che volevo andare via. Quindi non giocai le amichevoli, giocammo contro la Roma e dissi che non volevo giocare perché sarebbe stata la mia futura squadra. Lui era d’accordo e mi disse che era meglio che rimanessi fuori. Le amichevoli ti danno tanto. Gol preferito? Il primo è sempre speciale, anche perché era contro la Juventus, una delle migliori squadre d’Europa. Vincemmo alla fine, quindi fu speciale. Come ho detto prima, è sempre speciale quando segni il primo gol”.
La seconda parte dell’intervista è invece dedicata alla parte privata della vita di Dzeko: “Compagno di stanza? Generalmente, siamo da soli. In ritiro, era Zukanovic. Anche nella scorsa stagione stavamo insieme in squadra, ma da quando è andato via sto da solo. È buono poter andare a dormire quando vuoi e dormire quanto vuoi, a volte ti svegli più presto, a volte vai a letto più tardi. Zukanovic andava a dormire sempre prima di me. Rapporto con Paredes? In generale ho un buon rapporto con tutti. Lui l’anno scorso è andato in prestito, è un bravo ragazzo. Empoli gli ha fatto bene, è tornato più forte. Salah? Mi piace giocare con Momo, mi ha dato più assist di tutti. È un grande giocatore, quando c’è è più facile giocare, corre sempre nello spazio e posso giocargli il pallone. È simpatico e tranquillo. Szczesny? È un ragazzo divertente. Penso che Manolas anche sia divertente, anche se parla troppo. È quello che parla di più nello spogliatoio. Hobby? Guardo molte cose in TV, quando ho tempo libero, in trasferta, sul pullman, in treno. Mi piace tutto. Mi piace House of Cards, Prison Break, forse la prima serie che ho visto. Cosa ti piace di Roma? Il tempo, è fantastico. In Inghilterra piove molto, qui è diverso. La mia famiglia si gode la città e il tempo, perché non è freddo, c’è meno pioggia. Si può stare in giardino a giocare con i bambini. Piatto preferito? La pasta. Film preferito? No Man’s Land di Danis Tanović, ha vinto il primo Oscar per la Bosnia. Se non l’avete visto, dovreste guardarlo. È molto triste. Colore preferito? Non me l’hanno mai chiesto. Al momento, il giallo e il rosso sono i colori preferiti a Roma, quando esco preferisco colori diversi, come il beige. In nazionale abbiamo il bianco e il blu, lì preferisco quelli. Ci sono tanti colori, dipende dalla città dove sono, dalla situazione, da dove vado e cosa faccio“
Differenze tra i campionati? “Penso che in Bundesliga giochino tanti giovani, in Inghilterra c’è un campionato più fisico, non è facile giocare lì. Il campionato italiano è il più tattico, sono totalmente diversi. In Germania le squadre non sono chiuse, provano a segnare, non c’è molta tattica. In Italia se una squadra perde 1-0 non attacca, attende la fine per segnare, non è molto attrattivo per i fan. Rigiocare una partita? Parliamo di questa stagione, tornando molto indietro non cambierei molte cose. Penso che cambierei il secondo tempo di Lione e la prima partita contro la Lazio in Coppa Italia. Idolo? Shevchenko. Era speciale, era il mio idolo, volevo sempre vederlo, conoscerlo, ricordo quando giocammo col Milan in Coppa UEFA col Wolfsburg a San Siro, gli chiesi la maglia, probabilmente è la maglia più preziosa“.