Ritiro Buffon: le reazioni del mondo del calcio
Gigi Buffon ha annunciato il suo addio al calcio giocato: le reazioni del mondo del calcio e i messaggi dei suoi ex compagni e avversari
La notizia era nell’aria già da diverse settimane, ma ora è ufficiale: Gianluigi Buffon ha annunciato il suo addio al calcio giocato. Lo storico numero 1 della Nazionale smette di giocare a 45 anni, dopo 28 anni dal suo esordio tra i professionisti.
Già prima del suo annuncio ufficiale, alcuni degli ex compagni di squadra di Buffon hanno pubblicato sui propri profili social un messaggio dedicato al portiere. Oltre ai tanti compagni di squadra, sono numerosi anche gli avversari che hanno omaggiato Gigi Buffon con un post.
Le reazioni del mondo del calcio al ritiro di Gigi Buffon
Il primo a dedicare un messaggio a Buffon è stato Leonardo Bonucci: “Sei stato Un1co. E lo sarai per sempre. Non trovo neanche le parole per descrivere, quello che sei stato, quello che mi hai insegnato, quello che mi hai dato. Grazie Am1co M1o”.
Subito dopo, anche Federico Bernardeschi ha mandato un messaggio al suo ex capitano: “Hai fatto la storia. Sei la storia. Sarai la storia. Ieri, oggi, Sempre”.
Dopo l’annuncio ufficiale di Buffon, è arrivato un tweet del Parma: “Grazie di tutto”. La Juventus, il suo altro club italiano, ha aggiunto: “Grazie Gigi per la tua incredibile carriera”.
La Serie A ha dedicato un post allo storico portiere italiano: “I guanti si appendono, la leggenda resta”.
Paulo Dybala, suo ex compagno alla Juventus, ha commentato il post di addio di Buffon: “Sarai sempre il mio N1”. L’argentino ha poi anche pubblicato un post sul proprio profilo Instagram: “Grazie per i tuoi consigliGrazie per il tuo sostegno Mi hai aiutato a crescere e abbiamo vinto insieme, una persona bella dentro e fuori. Grazie di tutto mio N.1!”.
È poi il turno della Nazionale Italiana, con cui Buffon ha vinto lo storico Mondiale nel 2006: “GRAZIE NUMERO 1”.
Claudio Marchisio, suo compagno di squadra alla Juve e anche in Nazionale, gli ha dedicato un lungo messaggio: «Enzo Ferrari diceva: “date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa”. Allo stesso modo dite a quel bambino di disegnare un portiere su un campo da calcio e sicuramente disegnerà Gianluigi Buffon. Ho iniziato a guardarti dietro a quella porta del “Delle Alpi” , passandoti il pallone per battere una rimessa dal fondo. Poi… vabbè il resto lo sappiamo. Goditi questa seconda parte della vita. Non troverai quell’adrenalina che solo il campo può regalarti, ma ci saranno nuove emozioni…vedrai! Ti mando un grande abbraccio».
Ospite a Sky Sport 24, Alessandro Costacurta ha così parlato di Buffon: “Se dovessimo fare una classifica dei migliori portieri della storia lo metterei al primo posto. Nel calcio di oggi sarebbe ancora il numero uno staccando tutti. Credo sia stato il numero uno, con la sua professionalità sarebbe diventato bravissimo anche con i piedi. Non c’è stato nessuno vicino a lui. Se dovessimo fare una classifica dei migliori portieri della storia lo metterei al primo posto. Gli è mancata solo la Champions, l’avrebbe anche meritata”.
Miralem Pjanic ha pubblicato un lungo messaggio per il suo ex compagno: “Inutile riepilogare quello che hai vinto, sarebbe una lista troppo lunga. Inutile provare a spiegarti cosa hai rappresentato per me da capitano, sarebbe impossibile trovare le parole giuste.
Inutile contare le persone che grazie a te si sono innamorate di questo gioco, sarebbero troppe. Una cosa però vorrei dirtela, sei stato un idolo, un modello, un capitano, un compagno, ma ancora di più sei una persona speciale. Sei unico Gigi, grazie per tutte le emozioni”.
Hanno giocato insieme per una sola stagione, ma anche Kylian Mbappé ha dedicato un post a Buffon: “È un grande onore per me aver avuto la possibilità di incontrarti e di incrociare la tua leggendaria carriera. Un uomo d’oro con consigli preziosi che porterò con me per il resto della mia vita. Buona fortuna e soprattutto GRAZIE”.
Ha parlato anche il suo ex allenatore Fabio Capello a SkySport24: “Ho avuto la fortuna di allenarlo, è un grande portiere e un’ottima persona. Lo metto assieme a Dino Zoff tra le leggende: davano con la loro personalità e le loro capacità tecniche tranquillità alla difesa. Aveva un solo difetto: aveva paura delle api. Una volta in allenamento non ha voluto giocare perché c’erano le vespe in campo e lui non voleva tuffarsi. L’ho mandato negli spogliatoi ma dopo 5 minuti è tornato in campo e ha giocato. Non aveva punti deboli dal punto di vista tecnico, questo era l’unico. Sarebbe anche nel calcio di oggi il numero uno, il portiere deve prima parare e poi saper giocare con i piedi (e lui in questo aspetto è bravissimo perché ti salva il risultato)”.
Anche Mattia Perin ha commentato e ringraziato di aver condiviso parte della sua carriera con Buffon: “Ti ho ammirato. Mi hai accolto. Mi hai insegnato. Sono cresciuto. Grazie Gigi, per essere stato di ispirazione e per aver acceso in me la luce. Per averci resi orgogliosi di essere italiani e per averci insegnato a non aver paura di palesare sofferenza e debolezze, che vulnerabilità è sintomo di coraggio, dimostrando che dai tunnel bui si può uscire per tornare a perseguire sogni e obiettivi e realizzarli”.
Juan Cuadrado ha paragonato Buffon a un supereroe: “Superman in porta una LEGGENDA grazie di tutto, auguri per la tua nuova tappa”.
Il PSG si è congratulo con il suo ex giocatore per la sua grande carriera: “Congratulazioni per la tua leggendaria carriera”.
Ai microfoni di Sky Sport ha parlato anche Giorgio Chiellini: “Gigi per me non è un compagno di squadra, è un fratello maggiore. Ho sempre detto che vedevo più lui di chiunque altro. Negli ultimi 20 anni ho visto più lui della mia famiglia. È stato un onore, mancherà a tutti in campo. Sicuramente troverà il modo di dare qualcosa al calcio anche in futuro. Dovrà solo decidere come, dove e quando. Rivedere certe immagini è emozionante e commovente, resteremo legati per tutta la vita. Abbiamo fatto 16 stagioni insieme alla Juve, più la Nazionale, è tanto. All’inizio della mia carriera pensavo fosse matto, perché anche quando tutto girava bene lui era il primo a vedere e sottolineare se qualcosa non andava. Aveva la sensabilità di leggere i momenti difficili. Crescendo ci sono riuscito anche io, ma all’inizio non capivo. È una persona che in ogni stagione, nei momenti difficili, riusciva a trovare il meglio con le sue parole. Ti dava l’energia per uscire dai momenti difficili. È una cosa che non si insegna, è una cosa speciale, che in pochi hanno. Lui sa trovare le parole giuste per ricompattare il gruppo. Questa è una cosa che può essere importante anche il suo futuro, ma non sta a me dire cosa deve fare”.