Riquelme tra passato, Zidane, Iniesta e match d’addio: “Sarà a dicembre, mi sento fortunato a ricevere tutto questo affetto”
Silenzio, parla El Mudo. Juan Roman Riquelme si fa rivedere e soprattutto sentire in Europa, tornato per qualche giorno in quella Vila-real che tante soddisfazioni gli ha regalato nelle 5 stagioni vissute in camiseta amarilla: occasione eccellente (oggi c’è Villarreal-Barça) per scambiare qualche chiacchiera anche con Marca, tra un match che ripropone la sfida tra due squadre per le quali Riquelme ha militato ed un addio al calcio pronto ormai ad essere formalizzato.
“Spero di vedere oggi ciò che vogliono vedere i tifosi: una bella partita tra due squadre che giocano bene. Se tiferò di più per il Villarreal? Sì, spero vincano loro. Ho avuto la fortuna di far parte del Barcellona e giocare con calciatori ai quali ancora voglio bene, come Puyol o Iniesta, ma il Villarreal è stato molto importante nella mia vita. Ho vissuto molte emozioni e abbiamo aiutato il club a crescere, e viceversa – racconta -. Volevo tornare qui da tempo, il Madrigal mi manca da quando l’ho lasciato nel 2008”.
Solita domanda: Messi o CR7, chi è il migliore? Ma Riquelme sposta la sua attenzione su un altro fuoriclasse eccellente…: “Onestamente, Leo e Cris sono sopra tutti e competono per il Pallone d’Oro ogni anno, da argentino siamo orgogliosi di Messi. Iniesta? Con lui parlo molto e credo che sia sempre un giocatore da osservare perchè insegna come giocare a calcio. E’ il migliore nel capire il gioco, perchè fa tutto senza sforzarsi: è meraviglioso, non è un calciatore normale, fa sempre la cosa giusta”.
Poi, qualche considerazione sul Barça post triplete: “Il Barça è cresciuto con gli anni, hanno capito che Messi era il migliore al mondo e che avrebbero dovuto costruire la squadra attorno a lui, facendolo sentire bene. Non hanno solo il tridente, ma anche alcuni dei migliori in determinati ruoli: Piqué, Busquets. Meglio il Barça di Luis Enrique o quello di Guardiola? Non credo sia il Barça di un allenatore o un altro, credo che ciò che definisca tutto è Messi. E’ la sua era: quando non giocherà più, ci mancherà. Se non ci fosse stato lui, non sarebbe successo tutto questo. Non ho dubbi”.
Ammirazione per Zidane da giocatore e… da allenatore? Anche Riquelme avrà un futuro in panchina? “Non lo immaginavo allenatore, in alcuni momenti sicuramente sarà complicato per un fenomeno del pallone come lui dare spiegazioni tecniche su cose che a lui venivano naturali, e che per altri lo sono meno. Zizou mi ha sempre trattato molto bene: tre giorni prima di Real-Villarreal, sua ultima partita in carriera, squillò il telefono ed era lui. Mi chiese se potessimo scambiarci la maglia, ho la fortuna di conservare questo ricordo… Io allenatore? Non so, ora mi prendo il mio tempo. Sono molto tifoso del mio club, il Boca, e voglio concentrarmi in questo appieno”.
Sipario che cala e partita d’addio al calcio sempre più vicina, come confermato in chiusura d’intervista dall’Ultimo Diez: “Il match sarà a dicembre, a Buenos Aires, il presidente del Boca mi ha dato l’ok. Inviterò anche il presidente del Villarreal: mi sento molto fortunato e mi fa quasi vergognare ricevere così tanto affetto dalla gente del mio paese”.