Ricordate El Zlatan Castillo? Ora segna a raffica e fa l’ultrà in curva!
Dieci gol in sei partite, e la possibilità di essere chiamato dal nuovo Ct del Cile Juan Antonio Pizzi che sta cercando un vice Pinilla e ha scelto proprio lui per il ballottaggio con l’argentino di padre cileno Marcelo Larrondo, ex Torino, Siena e Fiorentina.
Si tratta di Nico Castillo, detto El Zlatan perché da ragazzino le sue movenze e la sua struttura fisica ricordavano vagamente Ibrahimovic, seguito a lungo con attenzione da tante grandi del calcio italiano ma finito in Belgio, dove non ha brillato, e poi passato da Frosinone, dove ha lasciato l’unico ricordo sbiadito di un palo contro la Juventus allo Stadium, offuscato dall’eroico gol di Blanchard che resterà per sempre, quello sì, nella memoria dei tifosi.
Eppure questo ragazzo, mai capace di adattarsi alla vita europea e sin da bambino ultrà della squadra che lo ha fatto conoscere al mondo, la Universidad Catolica, a casa sua ha ritrovato se stesso e le sue doti.
E così ha trascinato i Cruzados, dove è tornato nel mercato invernale, al terzo posto del Clausura cileno alle spalle di Colo Colo e Palestino. Infortunato da un duro intervento subito in partita, è stato costretto a saltare il Clásico contro il Colo Colo in trasferta, e forse questa assenza è stata la causa principale della dura sconfitta per 3-0 della Catolica nell’altra supersfida di campionato nazionale del weekend sudamericano, dopo River-Boca. Una sconfitta che ha cancellato un’imbattibilità della Catolica fuori casa contro il Colo Colo che durava dal 2010.
Per quest’infortunio Castillo rischia di saltare il prossimo doppio impegno del Cile, con debutto di Pizzi in panchina, che dovrà giocare le qualificazioni al Mondiale in Russia contro Argentina e Venezuela (sfide visibili su Sky Sport).
Ma grazie all’infortunio, Castillo, che forse per un mesetto dovrà accontentarsi dei prati dei campi da golf che tanto ama frequentare con la moglie Catalina e il suo piccolo Agustin, è tornato a fare quello che aveva già vissuto da bambino, quando il calcio era solo un divertimento, e non certo il suo sogno o obiettivo. È tornato in curva, durante il banderazo dei tifosi della Catolica che hanno incitato la squadra prima della sfida persa contro il Colo Colo durante la rifinitura. E ha suonato il bombo, il grande tamburo che scandisce il ritmo dei cori negli stadi cileni. Un vero onore per lui, che però si è lasciato andare a un’affermazione polemica su Instagram (“andiamo a vincere ancora nella discarica”, riferendosi allo stadio del Colo Colo) e, dopo gli insulti ricevuti durante la partita seguita da un palco nonostante le storie degli addetti alla sicurezza che gli hanno fatto perdere un po’ di tempo prima di lasciarlo entrare allo stadio, ha aggredito verbalmente una ragazza…
Comportamenti duri, in pieno stile Zlatan. Chissà che i sei mesi in Cile non risveglino del tutto la tecnica di un calciatore che spera ancora di avere una chance di sbocciare anche lontano da casa. Che sia in Copa América con la Roja o in una nuova occasione europea…
Rosario Triolo
@triolor
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