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La
vita, si sa, è fatta di alti e bassi. Un giorno ti ritrovi a
sprofondare, senza che tu riesca neanche a spiegarti il perchè. Poi
tocca a te trovare la forza di risalire. Con pazienza, carattere e un
pizzico di fortuna. Quella che,
caro Milik, ti ha nuovamente voltato
le spalle.

Forse
non riusciremo mai a comprendere veramente quello che stai provando
in questo momento. Mille pensieri, mille domande. ‘Perchè proprio a
me?’
. Di nuovo. Come se il destino si fosse accanito. Quando speri si
tratti semplicemente di un brutto sogno o di un terribile déjà-vu,
ma poi arriva quell’attimo in cui ti accorgi che è tutto vero ed il
mondo sembra crollarti addosso. Ancora una volta. La prima caduta con
la Polonia, i sacrifici per rialzarsi ed ora il ginocchio che fa di
nuovo ‘crac’. Destino
beffardo. Gli alti e bassi della vita, a volte crudele più che mai.

#StayStrongAro:
sii forte Arek, ancor di più questa volta. Perchè tutti ci uniamo
all’hashtag lanciato dalla tua fidanzata. Ti è vicina lei, come ti
siamo vicini tutti. Il coraggio di rialzarti lo troverai ancora,
dentro te stesso. Ma non sarai solo.

Arek,
ricordi….?

E
vorrà dire che nella vita sei destinato ad affrontare sempre nuove
sfide. E quando ti senti triste e debole, non farti prendere dallo
sconforto ma ripensa alle volte in cui sei caduto e poi ti sei
rialzato
. Con forza, tenacia e carattere. Ricorda la tua infanzia, di
quel papà perso troppo presto e degli attimi di sbandamento che poi
hai superato. Perchè anche questo vuol dire crescere. Anzi, forse è
proprio grazie a queste esperienze che a 23 anni sei già così
maturo. E ricordati anche di quando lasciasti la Polonia per sfondare
in Germania, senza però riuscirci. Anche in quel caso non ti sei
arreso, hai combattuto e vinto una nuova sfida. Conquistando
quell’Ajax che ancora oggi, in questo tuo momento difficile, grida
“Forza Arek”.

Le
montagne napoletane e una nuova sfida

Giù,
su e nuovamente giù: come su una montagna russa. Anzi, montagne…
napoletane! Perchè immaginiamo che in quest’anno ti sia sentito come
su una giostra. Una cosa è certa: il coraggio non ti è mai mancato.
Sin dal primo giorno, da quando accettasti di raccogliere l’eredità
di Gonzalo Higuain. Trovando davanti a te un popolo conquistato e
tradito, voglioso di abbracciare un nuovo eroe. Figura che hanno
subito rivisto in te, giovane uomo dal volto pulito. All’apparenza
sempre sereno, sorridente quanto basta per ispirare fiducia. Ti è
bastato poco per conquistare la città: corsa, impegno e qualche gol
tra campionato e Champions League. Poi quel ‘maledetto’ viaggio in
Polonia, e quella partita contro la Danimarca in cui tutto è
cambiato. Il ginocchio che cede, responso immediato: ‘crociato
rotto’. Ed un calvario che inizia. Affrontato, anche questo, con
serenità e con il sorriso sulle labbra.


#StayStrong,
Arek…

Mesi
e mesi di attesa: al Bernabeu la definitiva liberazione, a Sassuolo
l’urlo scacciapaure. ‘Finalmente sono tornato’. Più forte di prima?
“Una
cosa è certa: non ho potuto lavorare sul campo ma ho lavorato sul
mio carattere, ora sono più forte di testa”. Ecco, questo è lo
spirito giusto per affrontare anche questa sfida. L’ennesima, e forse
non l’ultima, che la vita ti pone davanti. Difficile immaginare il tuo stato d’animo. Probabilmente in te ci saranno un misto d’incredulità e rabbia per quest’ingiustizia. La sensazione che abbiamo avuto tutti, subito. Ansia, attesa, paura. Quel ginocchio che tiravi a te, come a volerlo proteggere. Gli occhi lucidi e la maglia in bocca, a renderti per una volta vulnerabile. Hai svestito la maschera da guerriero, hai rimesso quella di ragazzo indifeso. Perchè un po’ a tutti, in quegli istanti, c’è venuta voglia di abbracciarti o consolarti anche con una semplice pacca sulla spalla. ‘Dai ragazzo, puoi farcela ancora…’. Ora vogliamo immaginarti sereno come sempre, con
tanta voglia di ripartire e con un pizzico di rabbia. Ti servirà
anche quella per superare tutto questo. E per diventare, finalmente,
invincibile. I tuoi compagni, Napoli e l’Italia ti aspettano. E allora,
#StayStrongAro: sii forte. Rialzati ancora una volta, Arek!