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Regolamentiamo – Gli altri casi di comportamento antisportivo dei calciatori

Riprendiamo l’illustrazione dei comportamenti antisportivi dei calciatori e vediamo come gli arbitri si pongono rispetto ad alcune situazioni che si possono presentare durante la direzione di una gara. Quelli che andiamo a esaminare sono casi contenuti nella guida pratica a uso degli arbitri che ci siamo impegnati di illustrare con un contenuto scorrevole nella speranza di fornire un’utile interpretazione nell’individuazione delle situazioni particolari.

Consideriamo il caso in cui un calciatore di riserva entra sul terreno di gioco abusivamente e la sua squadra gioca con un calciatore in più e, mentre il pallone è in gioco, un avversario lo colpisce violentemente. L’arbitro, rilevata l’infrazione, deve interrompere il gioco, espellere il calciatore (titolare) per condotta violenta, ammonire il calciatore di riserva e provvedere affinché quest’ultimo esca dal terreno di gioco. Dovrà poi riprendere il gioco con un calcio di punizione indiretto per la squadra del calciatore espulso, nel punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto*.

Un calciatore titolare, volendo invertire il ruolo, scambia la propria maglia con il portiere, senza informarne preventivamente l’arbitro. Indossata la maglia, il nuovo portiere tocca il pallone con le mani all’interno della propria area di rigore. L’arbitro non appena rileva il comportamento dei due calciatori lascia proseguire il gioco e li ammonisce alla prima interruzione di gioco. L’arbitro chiede a un calciatore di togliersi dei monili. Dopo qualche minuto, si accorge che il calciatore li indossa ancora. Il calciatore deve essere ammonito e invitato a uscire dal terreno di gioco per togliersi i monili. Se l’arbitro ha interrotto il gioco, dovrà accordare un calcio di punizione indiretto, a favore della squadra avversaria, nel punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto*.

Un calciatore cerca di impedire al pallone di entrare all’interno della propria porta toccandolo volontariamente con le mani, ma il pallone entra in rete. La rete deve essere accordata e il calciatore ammonito. Un calciatore titolare, che si trova nel campo per destinazione, cioè lo spazio minimo di m 1,50 che si trova tra le linee perimetrali del terreno di gioco e il pubblico o altro ostacolo fisso (muri, pali, reti, fossati, alberi, ecc.), entra sul terreno di gioco senza l’autorizzazione dell’arbitro e tocca volontariamente il pallone con le mani. Il calciatore deve essere ammonito per essere entrato sul terreno senza l’assenso dell’arbitro e il gioco ripreso con un calcio di punizione diretto (o di rigore nel caso tocchi la palla con le mani all’interno dell’area di rigore) che punisce l’infrazione (tecnicamente) più grave. Se, a giudizio dell’arbitro, il calciatore è anche colpevole per il fatto di aver volontariamente toccato il pallone con le mani (interrompendo, ad esempio, un’importante azione di gioco), sarà espulso per aver ricevuto una seconda ammonizione nella stessa gara. Se, a giudizio dell’arbitro, il calciatore è anche colpevole di aver impedito una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete, il calciatore sarà espulso.

Un attaccante supera il portiere avversario e calcia il pallone verso la porta sguarnita. Il portiere, trovandosi nella propria area di rigore, lancia una scarpa o un altro oggetto che colpisce il pallone impedendogli di entrare in porta. Il portiere deve essere ammonito e il gioco ripreso con un calcio di punizione indiretto nel punto in cui si trovava il pallone quando è stato colpito dalla scarpa o dall’oggetto*.

Un calciatore, diverso dal portiere, si trova all’interno della propria area di rigore tenendo in mano (o lanciando) un parastinchi (o un altro oggetto) e con questo colpisce il pallone impedendogli di entrare in rete. L’arbitro accorda un calcio di rigore ed espelle il calciatore per avere impedito la segnatura di una rete, toccando volontariamente il pallone con le mani. Il parastinchi deve essere considerato come un prolungamento della mano. Se nella stessa situazione del caso precedente, il colpevole è il portiere, l’arbitro interrompe il gioco, lo ammonisce e il gioco è ripreso con un calcio di punizione indiretto in favore della squadra avversaria.

Un calciatore non può appoggiarsi sulle spalle di un compagno allo scopo di colpire il pallone con la testa. Nel caso ciò avvenisse, l’arbitro dovrà interrompere il gioco, ammonire il calciatore e lo riprenderà con un calcio di punizione indiretto in favore della squadra avversaria. Mentre il pallone è in gioco, due calciatori della stessa squadra si rendono reciprocamente colpevoli di un comportamento antisportivo o di una condotta violenta sul terreno di gioco. L’arbitro li ammonisce o li espelle (secondo l’infrazione) e riprende il gioco con un calcio di punizione indiretto in favore della squadra avversaria nel punto in cui è stata commessa l’infrazione*.

Un calciatore chiede all’arbitro l’autorizzazione per uscire dal terreno di gioco. Mentre esce, gli perviene il pallone e segna una rete. Il calciatore deve essere ammonito. Il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione indiretto, eseguito da un calciatore della squadra avversaria, nel punto in cui è stata commessa l’infrazione*.

Se un calciatore si colloca intenzionalmente sul pallone per un tempo eccessivo, impedendo così agli avversari di poterlo giocare l’arbitro interrompe il gioco, ammonisce il calciatore e riprende il gioco con un calcio di punizione indiretto*.

Se un calciatore, per festeggiare la segnatura di una rete, si toglie la maglia e scopre una maglia simile sottostante sarà ammonito.

Un calciatore, dopo essere uscito dal terreno di gioco senza l’autorizzazione dell’arbitro, vi fa rientro allo stesso modo (senza assenso). Escludendo che il calciatore abbia lasciato il terreno per protestare contro una sua decisione (nel qual caso deve essere considerato espulso), l’arbitro, salvo il vantaggio, interromperà il gioco e ammonirà il calciatore, considerando l’entrata e l’uscita senza assenso, componenti di un unico comportamento antisportivo. Il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione indiretto nel punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto*.

Un calciatore, correndo con il pallone, vede un avversario davanti a sé e si porta nel campo per destinazione per superarlo e continuare a giocare il pallone, che resta in gioco. L’avversario esce dal terreno di gioco per fermarlo e lo trattiene. L’arbitro interromperà il gioco e ammonirà l’avversario. Il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione indiretto dal punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto*.

Un calciatore si trova nel campo per destinazione, nel rispetto delle Regole, e disturba con gesti o parole un avversario. Qualora il fatto avvenga con il pallone in gioco, l’arbitro, salvo il “vantaggio”, interromperà il gioco, ammonirà il calciatore, e lo riprenderà con una propria rimessa nel punto in cui si trovava il pallone quando il gioco è stato interrotto.* Nel caso di applicazione del “vantaggio” il colpevole dovrà essere ammonito alla prima interruzione.

L’asterisco (*) intende richiamare l’attenzione sul fatto che:

  • un calcio di punizione accordato a una squadra all’interno della propria area di porta può essere eseguito da un punto qualsiasi della stessa area;
  • un calcio di punizione indiretto accordato a una squadra all’interno dell’area di porta avversaria deve essere eseguito dalla linea dell’area di porta parallela alla linea di porta, nel punto più vicino a quello in cui è stata commessa l’infrazione;
  • l’arbitro non potrà mai eseguire una propria rimessa all’interno di un’area di porta, ma dovrà effettuarla sulla linea dell’area di porta parallela alla linea di porta nel punto più vicino a quello in cui si trovava il pallone quando egli ha interrotto il gioco per cause che non prevedono una diversa ripresa del gioco.