Paradosso Isco: desaparecido nel Real, punto fermo nella Spagna
Al Real Madrid si può dire che la stagione è tutt’altro che serena. L’addio di Cristiano Ronaldo sembrava poter mettere in difficoltà i blancos, ma più di questo ci sono stati i problemi in panchina con l’esonero di Lopetegui e l’arrivo di Solari e i malumori di alcuni giocatori che prima non riuscivano ad entrare in sintonia con le idee tattiche dell’allenatore spagnolo e ora c’è il caso Isco, escluso da Solari dal suo arrivo sulla panchina del Real.
Solamente 78′ in campo in sei partite, addirittura tribuna all’Olimpico ieri sera contro la Roma. Un caso che fa discutere molto in Spagna, molto di più che la vittoria di ieri sera contro la squadra di Di Francesco. Epuure Isco è un punto fermo della Spagna e di Luis Enrique che si affida spesso al suo genio e alla sua fantasia.
Punto fermo di Zidane e Lopetegui ora isco si trova costretto al ruolo di comprimario. Vero è che è reduce da un’operazione all’appendicite ma nemmeno lui si aspettava di trovare così poco spazio. Secondo alcuni compagni e l’allenatore alla base del suo poco impiego ci sarebbe uno stato di forma poco ottimale. A confermarlo anche Marcelo al termine della sfida di Champions League contro la Roma:
“Non sono nessuno per dare consigli. Siamo tutti adulti, padri di famiglia, sappiamo da soli quello che dobbiamo fare. Tutti i calciatori vogliono giocare, ma bisogna lavorare. È una cosa che succede a tutti. Deve lavorare di più e meglio. Non dico che Isco non stia giocando bene, ma deve sudare e vedere dove sta sbagliando“. Lo stesso pensiero più o meno espresso da Solari che ha detto: “Sono decisioni specifiche per momenti specifici, stiamo prendendo decisioni e questo è quanto. Le decisioni sono quasi sempre sportive tranne che in casi eccezionali, ma quello di Isco non è uno di questi. La questione dell’essere titolare o sostituto è fittizia, qualcosa che non esiste: siamo qui tutti per dare il massimo, sia al 100% della condizione e poi vediamo”.
Solari dunque lascia le porte aperte a Isco e le sue parole non escludono un suo impiego futuro. Certo è che il rapporto minuti e fiducia che gli dà l’allenatore del Real rispetto a Luis Enrique con la nazionale spagnola stride. In tutte le gare in cui era a disposizione – a parte le due in cui è stato ai box causa operazione all’appendicite – l’ex allenatore del Barça gli ha dato fiducia schierandolo per tutti e 90′ e nell’ultima gara del 18 novembre scorso addirittura gli ha consegnato la fascia di capitano. Momenti e situazioni diverse per l’ex Malaga e per il Real che in questa stagione poco serena dovrà risolvere anche il problema Isco.