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Real Madrid, la squadra di Ancelotti ha punti deboli?

La Champions League è l’habitat naturale del Real Madrid. Ma i Blancos hanno punto deboli?

Il Real Madrid si gioca la sedicesima semifinale di Champions League della sua storia: un record nella competizione. Dietro, e anche di molto, ci sono Barcellona e Bayern Monaco con dodici volte. Dopo l’1-1 all’andata contro il Manchester City, Carlo Ancelotti punta alla sua terza finale di Champions League con i Blancos: a Istanbul, l’Inter aspetta di conoscere il nome della sua rivale. Ma la squadra della capitale spagnola ha punti deboli? 

Real Madrid, la squadra di Ancelotti ha punti deboli?

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Va detto: nella massima competizione europea è praticamente impossibile trovarne. Negli ultimi dieci anni sono arrivate cinque vittorie per il Real Madrid, che è anche la squadra con più trofei in bacheca: ben 14 tra la vecchia Coppa Campioni e l’attuale UEFA Champions League. 

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Insomma, i Blancos sembrano non avere una kryptonite in questa competizione. Anzi, sono loro stessi la kryptonite per gli avversari: stiamo vivendo in un momento in cui sorteggiare il Real Madrid è quasi sinonimo di eliminazione. Basti pensare alle semifinali dello scorso anno contro City di Guardiola: i Citizens avevano in mano la qualificazione fino ai minuti di recupero, non riuscendo però a chiudere definitivamente il discorso. Rodrygo segnò una doppietta al 91′ e al 97′ portando la gara ai supplementari dove poi Benzema, su rigore, decretò l’eliminazione della squadra inglese. 

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Certo, il Real Madrid non è imbattibile: in Liga è a –14 dal Barcellona campione con sette sconfitte all’attivo, mentre è reduce dalla vittoria in Coppa del Re. Ma come già ampiamente analizzato, la Champions League è un’altra cosa. Se proprio dobbiamo trovare un punto debole, serve analizzare alcune recenti dichiarazioni di Ancelotti: “C’è stato un Mondiale di mezzo con 15 giocatori nostri coinvolti, poi la Supercoppa di Spagna in Arabia, il Mondiale per club in Marocco a febbraio: morale della favola dal 30 dicembre al 20 marzo abbiamo giocato ogni tre giorni“. L’unica speranza per l’Inter, se il Real Madrid dovesse arrivare in finale, è proprio questa: dopo una stagione dai mille impegni i Blancos potrebbe arrivare più scarichi del solito.