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Rashford e i suoi fratelli: dieci talenti per l’Europa League

Ci siamo, torna l’Europa League. Chi dopo il Siviglia? Si vedrà. Anche l’Italia vuole stupire, quattro squadre a disposizione: Roma, Fiorentina, Inter e Sassuolo. Tutte a caccia del titolo. Tra scommesse, sorprese e realtà consolidate. Fino ai talenti più promettenti della competizione. Ne abbiamo scelti 10 (partendo dal 1995). Da Rashford a Pellegrini, scopriamoli insieme.

1. MARCUS RASHFORD (1997, Man United)


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L’anno scorso stupì il mondo: esordio tra i professionisti, doppietta e via nella storia, il più giovane calciatore del Manchester United a segnare in una partita europea (18 anni e 117 giorni, meglio di George Best). Stesso epilogo, poi, in campionato, nel derby, in Nazionale e pure in U21. Predestinato. Al City venne scartato “perché troppo piccolo”. Lui, zitto, si è preso la rivincita in silenzio. Oggi è una stella in ascesa. E Mourinho la farà brillare ancor di più. Rash-gol.

https://www.youtube.com/watch?v=CNqqwTMdngc

2. LORENZO PELLEGRINI (1996, Sassuolo)


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Da bambino giocava in attacco imitando il suo idolo Montella. Segnava, tanto. Ed esultava con l’aeroplanino. Poi le cose son cambiate e si è spostato a centrocampo. Diventando un talento. Oggi Lorenzo gioca in Serie A e il suo primo gol l’ha segnato proprio a Montella. I casi della vita. Come quando rischiò di smettere a causa di un’aritmia cardiaca (4 mesi di stop). Giocava negli Allievi della Roma, non mollò e si rimise in sesto. Primavera, Rudi Garcia, fino al Sassuolo. Metronomo. Col pensiero ai consigli di papà Tonino, primo allenatore di quel Lorenzo centravanti.

https://www.youtube.com/watch?v=Vy9601OQCpI

3. GERSON (1997, Roma)


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Pazienza, punto. Perché la Roma ha investito molto (16 milioni) e lo sta preservando. Ancora non si è visto, ma Spalletti ne è sicuro: “Gerson si muove bene, ha un buon piede ed è bravo a trasferire la palla con velocità. È bellino”. Lui, inoltre, vuole fare grandi cose: “Roma, sarò il tuo Falcao!”. In Europa League avrà il suo spazio, sia in avanti che a centrocampo. Il padre definì il suo talento come “un miracolo divino”. Quando capì che avrebbe sfondato lasciò il suo lavoro per dedicarsi a lui. Oggi se la gode, ne è valsa la pena.

https://www.youtube.com/watch?v=kTF2MZntnPs

4. LEON BAILEY (1997, Genk)


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In belgio lo chiamano “Flash Gordon”. Facile capire perché: giamaicano, ergo veloce. Esterno rapidissimo, tecnico, dribblomane. Già 4 gol quest’anno in tutte le competizioni (7 l’anno scorso). Strappi e accelerazioni, i difensori non lo prendono. Dicono di lui: “Avevo già visto le sue qualità da giovanissimo, è mentalmente forte. Questo è raro (De Condé, dt del Genk)”. Ancora: “Talento superiore. Tecnica eccellente, ha tutto per avere successo (de Visser, scout del Chelsea, nel 2015 hanno provato a prenderlo). Infine, l’ultimo: “E’ troppo veloce! Non è normale”. Parola di de Boer. Da piccolo, infatti, Bailey fece un provino con l’Ajax ma non venne tesserato per questioni burocratiche.

https://www.youtube.com/watch?v=gFg2w_aaioE

5. DENIS ZAKARIA (1996, Young Boys)


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Mediano, un interditore. Classico frangiflutti in mezzo al campo (duttile, può giocare anche da centrale difensivo) Stella dello Young Boys (più di 50 presenze dal 2015, giocava nel Servette). Diversi club si erano fatti avanti, tra cui Southampton e Manchester City, ma alla fine è rimasto in Svizzera. E con la Nazionale ha preso parte anche agli ultimi europei: “E’ stato sorprendente”, ha dichiarato poi. Lo paragonano a Patrick Vieira, ma andiamo per gradi, prima l’Europa League.

https://www.youtube.com/watch?v=NarcYE20Z2Q

6. WYLAN CYPRIEN (1995, Nizza)


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A gennaio finì nel mirino del Palermo, ma non se ne fece nulla. Centrocampista offensivo, quasi un trequartista. Non segna molto in effetti (giusto l’anno scorso l’exploit, 7 gol). Dinamico, rapido. Una vita al Lens tra Ligue 1 e Ligue 2. Quest’anno è passato al Nizza per 1 milione e mezzo. Spiccioli. Subito titolare con Favre, fiducia ripagata. Perché lui, nel giorno della doppietta di Balotelli all’OM, ha deciso il derby con un golazo da 20 metri. In Europa League può scatenarsi.

https://www.youtube.com/watch?v=lXz3dXMmgjc

7. VIKTOR KOVALENKO (1996, Shakhtar)


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Cresciuto da Lucescu, consacrato da Fonseca. Stella assoluta dello Shakhtar e della Nazionale ucraina (sempre titolare agli Europei, uno dei migliori nonostante la disfatta). Trequartista puro e semplice, ama dribblare e farsi largo tra le linee. Ricevere palla e imbeccare le punte. Fare assist, insomma. Difetto: segna poco (nessuno l’anno scorso, 3 in questa stagione). Ma a 20 anni il tempo è ampiamente dalla sua. Da tenere sott’occhio in ottica mercato.

https://www.youtube.com/watch?v=1DWnROZQvNk

8. LEANDER DENDONCKER (1995, Anderlecht)


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Stavolta Tielemans lo mettiamo da parte. Talento vero lui, pochi dubbi. Ma Dendoncker è comunque di livello. Mediano davanti la difesa, regista di qualità. Amministra il gioco e fa partire l’azione. Gioca nell’Anderlecht – la cantera che ha svezzato Praet – ed ha già esordito in Nazionale belga. Da un paio di stagioni gioca in prima squadra, anche se non sempre da titolare (74 presenze totali, 3 reti). E’ un jolly: può giocare anche centrale difensivo. Il suo contratto scade nel 2020.

https://www.youtube.com/watch?v=zQF5HvGn4Do

9. RIECHEDLY BAZOER (1996, Ajax)


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Sui taccuini di mezza Europa c’è il suo nome. Il suo cartellino, poi, aumenta ogni stagione (ora vale sui 15 milioni, secondo transfermarkt). De Boer l’aveva detto: “Sarà il futuro del calcio olandese!”Cresce ad Utrecht, inizia per strada: “La mia tecnica viene interamente da lì”. Ha un nipote sulla sedia a rotelle e “si ispira a lui” per la forza d’animo con cui affronta la vita quotidiana. In tutto ciò, gioca a centrocampo e pure bene, tant’è che uno dei suoi allenatori delle giovanili, Fons Groenendijk, lo definì “il Patrick Viera dell’Ajax”. Stella in ascesa, lo vuole mezza Europa. Ma lui non ne vuol sapere, almeno per ora: “Voglio dare tutto per il mio club”. Giochi di mercato.

https://www.youtube.com/watch?v=HmTUtRhXqUs

10. FEDERICO CHIESA (1997, Fiorentina)


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“Tu, preparati: oggi giochi titolare”. Sousa convinto. Con la Juve, allo Stadium, gioca Federico Chiesa. “Ma non sarà mica parente di…”. Sì, lui. Figlio di Enrico e figlio d’arte. Buttato nella mischia contro i Campioni d’Italia. 18 anni e già un talento, esterno di fascia tutta corsa, la Fiorentina se lo tiene stretto. Lui, intanto, studia e impara l’inglese, perché nel calcio potrebbe servire: Ho fatto il liceo internazionale e lo parlo benissimo. Se non dovessi sfondare qui, avrei un mondo davanti, me lo ha consigliato papà…”. Ha faticato per emergere: Nei Giovanissimi non giocavo mai, mi mandavano con i ’98″. Ora sta tra i grandi e gioca in Serie A. Sia lodato il sacrificio.

https://www.youtube.com/watch?v=UzXvzj92Y_0