Quanto vale l’Europa? Fra rischi ed opportunità, la risposta dell’esperto Bellinazzo: “Ecco le situazioni di Juventus, Napoli, Inter e Roma”
Programmazioni più o meno oculate, investimenti mirati, alla ricerca del giusto equilibrio fra rischi ed opportunità. Non è facile per le dirigenze dei top club sedersi a tavolino e calcolare nei minimi dettagli tutti i possibili risvolti di un’annata calcistica, fra campionato e coppe, per calibrare e ricalibrare strategie a dita incrociate, sperando che alla fine tutto vada secondo i piani. Bisogna accontentare i tifosi, che di continuo chiedono soddisfazioni in sede di mercato, come se spendere sia sinonimo di vincere, ma col bilancio sempre sotto mano. Discorsi che alla fine rischiano di lasciare il tempo che trovano, perché poi il sigillo spetta sempre (fortunatamente) al campo.
Vale all’interno dei nostri confini, ma anche e soprattutto al di fuori di essi, con mucchi di quattrini in palio in ogni singolo match per le nostre squadre impegnate in competizioni continentali, Champions League o Europa League che sia. Lasciando da parte per un attimo l’aspetto tecnico, abbiamo provato a fare il punto della situazione a livello economico con l’esperto Marco Bellinazzo, partendo dalle prime due della classe, Juventus e Napoli, impegnate in Champions: “Per i bianconeri i rischi sono quelli connaturati a quelli di un’attività d’impresa – ha detto Bellinazzo ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com -. Hanno fatto delle operazioni di mercato molto importanti per creare un organico che possa ambire ai primi posti, se non addirittura al primo. Sono sforzi molto oculati perché in gran parte finanziati dalla cessione di Pogba, per cui si sono esposti fino ad un certo punto, pur avendo fatto investimenti per oltre 160 milioni. La Champions ha permesso alla squadra torinese di incrementare notevolmente il suo fatturato negli ultimi anni, fino ai 350 milioni dell’ultimo bilancio approvato qualche settimana fa. Dal punto di vista sportivo non arrivare in semifinale forse sarebbe un fallimento, ma va precisato che da quello economico invece già superare la fase a gironi garantisce introiti importanti, per cui non ci sono grandissimi rischi”.
“Il Napoli, invece, ha fatto una campagna acquisti di prospettiva – ha continuato Bellinazzo -, ha allargato la rosa e anche in questo caso il mercato è stato finanziato da una cessione illustre, quella di Higuain, che ha garantito circa 80 milioni di plusvalenza. Gli azzurri ambiscono a superare i gironi, non hanno programmato la squadra per arrivare in fondo, ma già i 30/40 milioni della partecipazione alla prima fase sono un ottimo risultato. De Laurentiis ragiona in prospettiva, forte del fatto che con la nuova riforma, in vigore dal 2018, l’Italia avrà quattro posti in Champions e il Napoli si candida ad essere fra quelle quattro con grande costanza”.
Discorso inevitabilmente diverso per l’Europa League, spesso più un ‘fastidio’ che una risorsa: “Parliamo di una competizione che distribuisce circa 400 milioni di euro rispetto a 1.3 miliardi della Champions League, circa un terzo quindi. Un cammino molto faticoso, con un montepremi da dividere per molte più squadre e con trasferte logisticamente davvero scomode. La Roma? Come la Lazio l’anno scorso, a differenza del Napoli due anni fa, i giallorossi giovano del premio di circa 10 milioni previsto per le eliminate dai preliminari. Se dovessero fare un cammino importante arriverebbe probabilmente ad incassare circa 15/20 milioni, un bottino sì inferiore, ma comunque interessante e attutirebbe l’aspetto negativo sui conti. La Roma l’anno scorso con il nuovo contratto tv ha raggiunto il suo record storico di fatturato, ben oltre i 200 milioni e questo fa capire quanto sia importante fare la Champions League e quanto sia un danno non aver superato il Porto. L’Inter? I nerazzurri hanno iniziato la nuova avventura, l’obiettivo dichiarato è quello di tornare in Champions League. Ci sono ancora le sanzioni della Uefa, più incisive rispetto a quelle della Roma, c’è tutta una serie di vincoli, tra cui l’estromissione dalla lista dei big, di conseguenza l’Europa League rappresenta una sorta di terreno sperimentale. Moratti di nuovo in società? Parliamo di qualcosa che va al di là delle logiche finanziarie, secondo le quali sarebbe molto difficile rivederlo in sella. Ha appena venduto le quote e i cinesi sono intenzionati ad avere tutto il pacchetto azionario, nonostante ci sia grandissima stima per l’ex presidente”.