Quando l’attaccamento non si giudica dai fatti (e successi). L’amore tra Gerard Piqué e la Spagna, sotto scacco
In spagnolo si chiama ‘compromiso’. Attaccamento. Tutto in una definizione: ‘sistema dinamico di atteggiamenti e comportamenti che contribuiscono alla formazione di un legame specifico’. In questo caso specifico di nazionalità, che è molto più di bandiere, maglie a strisce, maniche o colori. E sembra davvero assurdo che dopo 86 partite ufficiali, un Mondiale e un Europeo vinto con la roja, venga ancora messo in discussione quello di Gerard Piqué – spagnolo di Barcellona – nei confronti della sua Spagna. Il difensore lo ha dimostrato con fatti e tanti gol. Ci ha messo la faccia e sputato sangue, non certo metaforico dopo alcuni scontri di gioco. Ma Gerard è stato abbastanza chiaro anche a parole: “Non c’entra nulla il fatto che io sia a favore del referendum pro indipendenza della Cataluña. Se gioco con e per la Spagna è perché lo sento davvero. E poi perché adesso sono spagnolo”. Sacrosanta verità. Ma a qualcuno non è andato giù. E così fischi su fischi al centrale del Barcellona, dovunque giocasse, qualsiasi fosse la competizione. Fischi a catinelle nonostante indossasse la maglia per cui quei tifosi avrebbero dovuto fare il tifo. Persino un gruppo su Facebook che piace a ben 5423 persone: “Piqué, si no te sientes español, FUERA DE LA SELECCIÓN”. Bello chiaro. Ma l‘ultimo capitolo, questa sera durante Albania-Spagna. Piqué scende in campo con una divisa senza maniche lunghe e qualcuno pensa se le sia tagliate solo per levarsi di dosso la bandiera spagnola. Il tam-tam è incessante, soprattutto su Twitter, social impazzito che gli si rivolta contro. Ma al termine della partita ecco che il giocatore si difende facendo la voce grossa: “Basta! Sono stufo di queste cose, lascerò la Nazionale dopo il Mondiale di Russia”. Quando avrà 31 anni. Minaccia oppure reale intenzione? A seguire, pure il comunicato della Federazione, per alcuni stucchevole perché di smentita a un superfluo chiacchierio. “La maglia ADIDAS non possiede strisce con i colori nazionali sulle manche”. Con tanto di foto postata sui social. Un certo Puyol ha poi twittato: “Mi sembra di aver già sentito tutta questa storia…”. Ma il ‘compromiso’ di Piqué verso la Spagna è stato ancora una volta messo in discussione. Pesantemente. Per niente. E adesso la Spagna non rischia solo di perdere in un futuro prossimo uno dei suoi migliori centrali ma anche il ‘sentimiento’ dello stesso Piqué… fin da subito però. Per un attaccamento che lui ha sempre dimostrato di avere… in campo, con fatti e gol.