Quando la maglia diventa una seconda pelle. La Spagna comanda la classifica dei giocatori simbolo, l’Italia ha il record opposto
Nati con quella maglia, mai rinnegata: le bandiere nel calcio esistono ancora, eccome. CIES Football Osservatory ha di recente stilato una lista di calciatori, a partire dai 27 anni in su e nei cinque principali campionati europei, che dal giorno del loro debutto non hanno più cambiato squadra, rimanendo fedeli a chi li ha lanciati.
La Spagna ne ha più di tutti, con 14: Iturraspe, Gurpegui, Susaeta (Athletic Bilbao); Iniesta, Messi, Busquets (Barcellona); Lora, Nacho Cases (Sporting Gijon); Vicente Gomez (Las Palmas); Martinez, Gonzalez, Xabi Prieto (Real Sociedad); Bruno Soriano (Villareal). Segue, staccata, la Francia a quota 6: Cahuzac (Bastia); Gonalons (Lione), Jourdren, Saihi (Montpellier); Danzé (Rennes); Perrin (Saint-Etienne). Poi, c’è la Germania, con 4: Badstuber (Bayern Monaco); Bargfrede (Werder Brema); Schmelzer (Borussia Dortmund); Hoewedes (Schalke 04).
Calciatori che si legano ad una società, per i quali la maglia diventa quasi una seconda pelle. Dall’altra parte, però, ci sono i cosiddetti “giramondo”. Chi arriva in Italia è specializzato di più in questo, lo dicono i numeri. Solo tre calciatori, infatti, figurano nell’elenco stilato dal CIES Football Osservatory: Totti e De Rossi con la maglia della Roma e Bellini con quella dell’Atalanta. Peggio di noi soltanto l’Inghilterra, con i soli Hibbert (Everton) e King (Leicester). I “giramondo”, invece, sono in netta maggioranza. Ben 13 calciatori che militano in Serie A hanno cambiato già dieci o più maglie da quando hanno cominciato la propria carriera. Su tutti c’è Luca Toni, che è stato in 15 squadre diverse; segue Pinilla a 14. E poi ancora ci sono Diamanti, Borriello e Zukanovic, tutti e tre a quota 12. Incredibile, invece, Townsend del Newcastle: a 24 anni, ha già giocato in 11 squadre diverse, risultando il più giovane di quest’altra singolare classifica.