‘Quando c’è lo vedi’, eccome se lo vedi: riecco Berardi. Doppio assist d’autore per il suo Sassuolo
Fine del calvario. Allarme disinserito: Berardi è tornato. Questa volta dal primo minuto. E ora la luce in fondo al tunnel si riaccende. Un bagliore immenso, contro il Palermo. Già, quanto è mancato Domenico. Piedi, cuore e testa. 15 minuti a Torino, 77 oggi. Di classe vera, rispolverata. E ‘la giostra neroverde’ riparte. 4-1 ai rosanero, in rimonta. Grazie soprattutto al doppio assist del trequartista ritrovato. Una sentenza, preciso. Come il pallone verticale disegnato per Matri. Pareggio prima, vantaggio poi. Sì, ancora Berardi. Che nove minuti dopo disegna la replica: assist al bacio per il taglio di Ragusa e gol. Sassuolo avanti. Di nuovo, perché con Domenico è ‘sempre domenica’. Retorica? Macché, realtà di campo
E al Mapei Stadium finirà 4-1. Solo un’illusione, quella di Corini. Una certezza, invece, la prestazione del numero 25 neroverde. Perché quando Mimmo c’è, ‘te ne accorgi eccome’. Parola di Di Francesco, fiero di aver riabbracciato il suo jolly. Imprescindibile. ‘Mistero, ma come tornerà dall’infortunio?’ Così, alla perfezione: un autore del pallone. Due firme eccezionali per servire i compagni. E per rialzare il suo Sassuolo, quello che l’ha accolto: coccolandolo e aspettandolo. Già, pare ne sia valsa la pena.
Perché Mimmo ‘fa innamorare’. È uno dal colpo di fulmine facile, come quello del 2010. Da Cosenza a Reggio Emila, per far visita al fratello Francesco: uno studente fuori sede. E galeotto fu un… calcetto. Giocato col fratello e i ragazzi più grandi. Ma le cose erano già chiare, soprattutto per il sig. Luciano Carlino: vice degli Allievi del Sassuolo. Sì, provino e via, preso. E predestinato. ‘Rimani qui, grazie: ah, i genitori li avvertiamo noi’. Detto, fatto. Prima, però, incipit calabrese. Tra Cariati Marina e Bocchigliero. ‘Un’infanzia a palleggiare: non gli cadeva mai’, dicono da quelle parti. Fino al 2012, Primavera. Poi subito Di Francesco: ‘Il maestro’. Esordio in Coppa Italia con l’Avellino. Imitando Robben, ‘perché mi rivedo in lui’. Sì, rapidità e fantasia. Quella vista oggi, di nuovo dall’inizio: dopo l’ultima apparizione del 28 agosto. E dopo l’interminabile assenza. ‘Perché è come se lo avessimo mandato in prestito per sei mesi’, aveva ironizzato il presidente Squinzi. E invece, toh: rieccolo. Più concreto che mai: bentornato, Mimmo.
Edoardo Colombo