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Quaison, da Palermo alla Bundes: ora è l’oro di Mainz

Dopo due anni e mezzo di alti e bassi con la maglia rosanero, lo svedese sta trovando continuità in Bundesliga

Tredici gol e due assist in trentuno presenze, in una sola stagione ha fatto meglio delle due e mezzo precedenti con la maglia del Mainz. Con l’ultimo gol messo a segno ieri pomeriggio rischia di aver posto la sentenza sul Werder Brema, che potrebbe retrocedere in Zweite Liga dopo 40 anni. Robin Quaison è diventato l'oro di Mainz

E pensare che era partito da lontano, dal Palermo di Maurizio Zamparini che lo aveva portato in Italia dall'AIK Solna. “Quaison è un giocatore che quando si accende diventa devastante”, disse il presidente rosanero nel luglio 2015.

Nato a Stoccolma nel 1993, da madre svedese e padre ghanese, lo “Xavi scandinavo” ha fin da subito mostrato le sue qualità, entrando dal 2012 nel giro della nazionale gialloblu.

Sprazzi di classe intravisti anche nel suo primo anno in Serie A, caratterizzato da un rendimento altalenante: diciannove partite disputate e solo due gol messi a segno, entrambi realizzati al “Franchi” nella sconfitta per 4-3 contro la Fiorentina.


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Comprensibile, soprattutto per un ragazzo di 20 anni che è alla prima esperienza lontano da casa. “All’inizio è stato tutto piuttosto difficile, perché a Palermo si parla solo italiano e io sapevo parlare svedese e inglese – dichiarò Quaison qualche anno fa. Ma poco a poco sono riuscito a imparare la lingua”.

Un ambientamento graduale, con la seconda stagione in Serie A sulla falsariga della prima: trenta presenze, sedici delle quali da subentrato, un gol e quattro assist. Ancora troppo poco, però, per un giocatore delle sue qualità.

È nella stagione 2016/17 che lo svedese inizia a far intravedere cose interessanti, iniziando ad attirare su di sé le attenzioni di diversi club, con i quattro gol realizzati in diciassette gare nel girone di andata.

Tra i club italiani la Juventus si fa sentire, con un sondaggio fatto dall’allora direttore generale bianconero Beppe Marotta. A bussare realmente alla porta di Zamparini è però il Mainz, che versando nelle casse del club rosanero 2 milioni e mezzo più bonus, riuscì ad assicurarsi le prestazioni di Quaison.


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L’approccio con la Bundesliga è stato simile a quello con la Serie A: undici partite, zero gol. Da trequartista, seconda punta ed esterno offensivo, sempre il solito risultato, con grandi cose alternate a giornate opache. Chiuderà le due stagioni successive con 11 reti complessive in 54 presenze.

Poco, ancora troppo poco. Quest’anno però arriva la svolta inattesa. Mateta si fa male, Szalai non convince, e allora l’ex tecnico Schwarz si inventa Quaison prima punta. I risultati sono subito convincenti: 8 gol, di cui due triplette, segnati da dicembre a febbraio. Punti fondamentali per il Mainz che per l'undicesimo anno consecutivo riesce a salvarsi in Bundesliga.

Come punta centrale sta funzionando molto bene, utilizza i suoi punti di forza”, ha dichiarato il tecnico subentrante Beierlorzer, che ha confermato lo svedese prima punta dopo l’esonero di Schwarz. Tredici gol in trentuno presenze, con novanta minuti a disposizione per segnare ancora, e Quaison vuole sfruttarli nel migliore dei modi. 

di Andrea Campioni


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