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La “magia” di Afif regala al Qatar la sua seconda Coppa d’Asia

Tripletta del fantasista dell’Al-Sadd: il Qatar batte la Giordania 3-1 nella finale di Lusail

Dove eravamo rimasti? Cinque anni fa, l’1 febbraio 2019, il Qatar vinceva la Coppa d’Asia per la prima volta nella storia; oggi, 10 febbraio 2024, il Qatar ha vinto ancora. Nel 2019 l’avversaria era il Giappone, questa volta la sorprendente Giordania. Ma il risultato (3-1) è sempre lo stesso: e stavolta gli “Al Annabi” hanno potuto esultare davanti ai loro tifosi, all’Iconic Stadium di Lusail. 

Nel mezzo un evento storico: i Mondiali in casa del 2022. Una rassegna molto deludente, per la formazione di Felix Sanchez Bàs, eliminata in un girone non impossibile (con Ecuador, Senegal e Olanda). In questi due anni il CT è cambiato (due volte), ed è emersa definitivamente la leadership di Akram Afif, decisivo anche oggi. 

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Coppa d’Asia: secondo titolo per il Qatar, Giordania battuta 3-1

Segna ancora lui come ad Abu Dhabi, nel 3-1 contro il Giappone. Stavolta addirittura una tripletta, tutti i gol arrivano su calcio di rigore. Una finale pazza, con tre interventi VAR e addirittura diciannove minuti di recupero assegnati tra primo e secondo tempo (e molti di più ne sono stati disputati). 

Afif chiude il torneo da miglior giocatore e miglior marcatore. Cinque anni fa servì addirittura dieci assist nel corso della manifestazione. Sembrava pronto al ritorno in Europa (aveva già giocato in Spagna con Villarreal e Sporting Gijòn, deludendo le aspettative, e in Belgio, all’Eupen), ma sarebbe rimasto in patria, all’Al-Sadd.

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Contro la Giordania ha fatto parlare soprattutto per l’esultanza dopo l’1-0: nessun sorriso, la lucidità di mandar via i compagni e mostrare alla telecamera una sua foto conservata nel parastinchi, per poi far “apparire” al suo posto una carta con la lettera S. Un trucco di magia molto ben riuscito, come quelli che realizza col pallone tra i piedi, oscillando con quei ricci che lo fanno assomigliare a Salah. 

Poi l’infortunio a fine primo tempo, la barella, la paura del CT Marquez. Ma Afif torna in campo, e nel secondo tempo segna il gol del definitivo 2-1, di nuovo dal dischetto. Nel frattempo il pareggio della Giordania con Al Naimat, su un errore della difesa di casa, che dura però molto poco. 

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Giordania, fine della favola

La Giordania sperava di dare un bel finale alla sua favola, regalando una giornata storica ai tifosi arrivati con dei voli predisposti ad hoc dalle compagnie aeree. E invece a festeggiare è il pubblico di casa: non caldissimo, in una nazione che non ha alle spalle una grande tradizione calcistica, ma sta gettando le basi per un futuro di successi. Basta guardare alla Aspire Academy, un progetto futuristico di matrice governativa pensato per far allevare il talento.

Proprio l’uso e la funzione dell’Aspire Academy erano stati tra le ragioni del divorzio con Carlos Queiroz, scelto per rilanciare la nazionale dopo i Mondiali. La Federazione di Doha aveva accusato il portoghese di applicare un approccio troppo difensivo oltre ad aver “sfruttato” poco l’Aspire Academy. Così, nonostante i risultati positivi, le strade si separano dopo pochi mesi. Al posto di Queiroz arriva un catalano con esperienza nel campionato locale, oltre che in Belgio (Eupen, Sint-Truiden), Tintín Márquez. Che oggi, dopo pochi mesi di incarico, vive la giornata più bella della sua carriera in panchina. 

Ora il Qatar è una realtà del calcio asiatico. In futuro avrà ancora l’opportunità di affermarsi a livello intercontinentale, ma al momento si gode quest’altro successo. Nell’albo d’oro della Coppa d’Asia passa a due successi, agganciando la Corea del Sud. Appuntamento nel 2027 in Arabia Saudita.