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Bari, ecco il Puscas 2.0: “Qui per tornare in alto. Convinto da Polito…e Di Cesare”

L’attaccante si ripresenta in biancorosso. Tra speranze di promozione e Euro 2024

In quella porta al San Nicola, ai piedi della Curva Nord, ha segnato il suo ultimo gol con il Bari: 26 maggio 2016, ko per 4-3 nei quarti di finale dei playoff contro il Novara. Sette anni e mezzo dopo, George Puscas è tornato in Puglia. In una piazza che deve smaltire un’altra delusione playoff, con la Serie A persa a giugno per questione di secondi, e la voglia di “andare sempre più in alto”. Lo assicura il 27enne romeno, arrivato dal Genoa in prestito secco (“La formula conta poco, sono importanti le motivazioni”) dopo una prima parte di stagione con sette spezzoni di partita e una presenza da titolare nel gruppo di Alberto Gilardino. “Già dall’estate il Bari mi stava cercando ma volevo provare a giocarmi le mie carte in A con il Genoa – spiega – Bari in B è sempre stata la prima opzione, il direttore sportivo Polito ha spinto tanto per portarmi qui. Ho sentito che mi voleva tanto qui”. A fare pressing però non è stato solo Polito. A Bari Puscas ritrova infatti Valerio Di Cesare, che era in biancorosso anche nella stagione 2015/16, quella della prima esperienza pugliese di George: “In queste settimane mi ha mandato tanti messaggi – sorride –  ma non avevo bisogno di conferme da lui, avevo già preso la mia scelta ma sentirlo mi ha fatto tanto piacere. Lui ha grande voglia di giocare ancora, portare il club in A e questo mi impressiona positivamente. Lo ringrazio e spero che insieme potremo raggiungere grandi traguardi”.

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“Ero un ragazzino ma Bari mi accolse benissimo”: ora Puscas vuole riprendersi la A

Il cassetto dei ricordi riporta alla stagione 2015/16: Puscas arrivava a Bari poco più che maggiorenne dall’Inter e dava il via a un viaggio nel calcio che l’avrebbe portato a Benevento, Palermo, Novara, Pisa e Genova con intermezzo in Championship al Reading. “Sono sempre stato legato a Bari, sin dalla prima esperienza qui da giovane – ammette l’attaccante – ho grandi aspettative e grandi emozioni, sono pronto a dare tutto. In una squadra così grande si sogna sempre di andare in alto. Però dobbiamo lavorare tanto”. Parole di chi vuole chiudere un cerchio, direzione Serie A: “Non sono tornato a caso, l’ho fatto per raggiungere qualcosa di importante. Nel primo anno qui abbiamo perso i playoff a tre minuti dalla fine. Sono venuto qui per riprovare il salto verso l’alto. Voglio bene al Bari e a questi tifosi. Nove anni fa ero un bambino e mi hanno accolto benissimo, ora voglio ricambiare il loro affetto”. Alla voce obiettivi c’è anche Euro 2024, con Puscas che insegue una convocazione con la Romania forte di 39 presenze e 11 gol con la sua Nazionale. “Ovviamente giocare queste competizioni è l’ambizione di ogni giocatore ma ora sono al Bari e provo a dare il massimo solo per questa maglia. Il resto si vedrà…”.

 

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“Vogliamo mettere alle spalle il pareggio di Ascoli”

Ora vorrà tornare a parlare a modo suo, con il gol. Tra i quattro segnati l’anno scorso con il Genoa c’è anche quello al Bari. Ancora una volta ai piedi della Nord, senza esultare. “Mi venne quasi spontaneo nonostante fosse un gol importante per noi. Ora sono in una squadra che vale tanto sul piano delle potenzialità. Dobbiamo trovare la giusta sincronia”.

 

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Dimenticando il pareggio di Ascoli, incassato in rimonta domenica scorsa. “Sono entrato e volevo portare a casa i tre punti, il risultato finale per come è maturato è una mezza sconfitta. Ascoli è un campo che ti mette sempre in difficoltà. Ci prendiamo quel punto inca***ti e proviamo a giocare le prossime per vincere. Dobbiamo provare a fare un filotto di risultati e riuscire a giocare per almeno 70 minuti come nella prima mezz’ora di Ascoli”. Obiettivo di chi è in una squadra oggi decima e a -2 dai playoff. Puscas è pronto e spera in un posto da titolare già sabato prossimo, quando al San Nicola arriverà la Reggiana: “Giocando di più e avendo più allenamenti nelle gambe con la squadra, non potrò che migliorare – assicura Puscas – io mi sento bene”.