Questo sito contribuisce all'audience di

“Pulga” e “Kun”? No, “Rana” e “Motochorro”: gli otto soprannomi più strani della #CopaAmerica

Soprannome anzi, ‘apodo’ per calarci nella realtà Sudamericana. Giusto il tempo di sviluppare alcune caratteristiche fisiche piuttosto che un particolare aspetto caratteriale ed ecco che il soprannome si materializza. Tradizione, quasi una legge in Sudamerica: l’Argentina di quest’arte è la maestra indiscussa, ma l’usanza è diffusa in generale un po’ in tutti i paesi latinoamericani. Nel calcio poi, non ne parliamo. Esistono quelli più comuni come ‘flaco’ e ‘gordo’ ma anche quelli più ricercati: unendo il romanticismo alla fantasia della terra sudamericana il mix diventa davvero esplosivo. Che poi, l’apodo può cambiare nel corso della vita, ma solitamente già all’età di 5-6 anni se ne possiede uno. E allora via alla creatività: conosciamo alcuni degli ‘apodos’ più caratteristici di questa Copa America del Centenario.

Mettiamo un attimo da parte i più conosciuti e famosi delle superstar di Argentina, Uruguay, Colombia come Messi ‘la Pulga’, Agüero ‘el Kun’, Suarez ‘el Vampiro’, Godín ‘el Flaco, James Rodriguez ‘el Bandido’ e così via, e ricerchiamo quelli di quei giocatori meno conosciuti, ma altrettanto curiosi in tema di ‘apodos’:

1- Alexander Domínguez, portiere dell’Ecuador, chiamato ‘Dida’ per la somiglianza fisica e nel ruolo con l’ex portiere brasiliano del Milan.
2- Claudio Bravo, anche lui portiere però del Barcellona e del Cile, chiamato ‘Condor Chico’ per essere considerato il successore del leggendario Roberto Rojas detto ‘el Condor’.
3- Gonzalo Jara, difensore del Cile chiamato ‘Rana’ per una particolare muta subacquea verde che utilizzava da bambino. Famoso per l’episodio che coinvolse lui e Cavani nella scorsa Copa America…
4- Oribe Peralta, attaccante messicano, passato dall’essere el ‘Cepillo’, il pennello, ad ‘el Hermoso’, il bello, in netta contrapposizione col proprio aspetto fisico.
5- Salomon Rondon, attaccante del Venezuela chiamato ‘Rey Salomon’, ovvero ‘Re Salomone’ per essere il vero simbolo della Nazionale, nonché uno dei pochi giocatori internazionali.
6- Darío Lezacano, attaccante del Paraguay anche conosciuto come ‘el Motochorro’, che è un neologismo argentino per identificare chi scappa su una moto dopo aver messo a segno una rapina.
7- Carlos Sanchez, centrocampista della Colombia chiamato ‘la Roca’ ovvero la ‘roccia’ per essere un giocatore davvero roccioso in campo.
8- Alejandro Melean, difensore boliviano conosciuto anche come ‘Psicologo’ perché laureato proprio in Psicologia al ‘College of the Holy Cross’ in Massachussets.

A cura di Alberto Trovamala