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Verratti: “Un giorno chiederò la nazionalità francese”

L’intervista a Marco Verratti tra nazionale, Psg e Gigio Donnarumma

Marco Verratti è ai nastri di partenza nella sua undicesima stagione con la maglia del Paris Saint-Germain. Arrivato 10 anni fa nella capitale francese, il centrocampista italiano con il tempo è diventato una bandiera dei parigini. In Francia si è costruito la sua vita trovando l’ambiente perfetto. “Sono arrivato da un paesello abruzzese come Manoppello a una capitale come Parigi, dove sei immerso in tante culture, in un’età in cui ci si forgia il carattere. Parigi è una città fantastica e questo Paese mi ha dato molto. Anche per questo mi sento molto francese, pur restando italiano. Un giorno chiederò la nazionalità, visto che anche i miei figli sono nati qua, ha ammesso ai microfoni di Sportweek.

 

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Psg, le parole di Verratti

Un Psg che nella scorsa estate ha visto arrivare un altro italiano, Gigio Donnarumma. “Il calcio è così: a luglio ti fanno re, a marzo ti tirano le pietre. Gigio è giovane ma ha già molta esperienza. Anche al Milan ha sofferto un po’, però lui è il nostro presente e futuro: siamo felici di averlo al Psg“.

 

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Insieme i due hanno vissuto l’eliminazione dai playoff per i Mondiali e la mancata qualificazione al torneo in Qatar. “È successo un disastro. Abbiamo vissuto emozioni molto contrastanti. Due mesi prima vinci l’Europeo, poi, tra episodi e sfortuna, non riesci più a vincere come prima. Purtroppo non ci sono più partite facili, se sbagli paghi. Abbiamo perso una partita e siamo fuori. Ma non va buttato tutto, abbiamo grandi capacità, un gruppo di talento, che gioca da squadra. Abbiamo vinto un Europeo quando tutti ci davano per morti. Da lì bisogna ripartire. Vogliamo tutti riportare l’Italia dove merita, al Mondiale“.

 

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Una stagione strana per Marco Verratti, anche con il Paris Saint-Germain. “È il calcio di oggi.Tutti hanno il potere di dire la loro. Con i social le cose vanno veloci. Tira un’aria strana: vinci il decimo scudetto, 28 trofei in dieci anni e lo si considera scontato. E invece non lo è. Tutti vogliamo fare di più, ma ci sono anche gli avversari. Per la Champions League comunque ci proveremo ogni anno, perché sappiamo che è la cosa che conta di più”.