Primavera, Juve per la fuga, ultima chiamata per il Toro. Che atmosfera per “il derby dei giovani”
Un derby è sempre un derby. Anche una sfida a livello giovanile divide una città, contrappone due mondi che si toccano ogni giorno, ma restano sempre a sé stanti. Se lo scontro ha anche in palio un pezzo di primato, poi, il valore cresce in maniera esponenziale. E in Primavera il primato del girone è spesso un discorso piemontese. Quest’anno c’è il Chievo a fare da scomodo terzo incomodo, ma Juve e Toro rimangono due delle realtà più importanti a questi livelli e proprio il clamoroso ko dei clivensi ad Avellino offre a entrambe un’occasione d’oro. I ragazzi di Grosso possono provare lo strappo decisivo, portandosi a +6 sul secondo posto, quelli di Coppitelli possono invece riprendere il Sassuolo e avvicinare proprio il Chievo, tornando prepotentemente in corsa per il secondo posto, che vale il passaggio diretto alle fasi finali.
Grosso ha le idee abbastanza chiare su quale squadra mettere in campo nell’anomalo derby del lunedì. Non ci saranno né Mandragora, né Mattiello, e non scenderà nemmeno Audero. Spazio, quindi, al gruppo di quest’anno, con capitan Clemenza unico fuoriquota a completare il tridente composto da Leris e uno tra Zeqiri e Kean. L’attaccante classe 2000 sarà senza dubbio l’uomo con più occhi puntati addosso, ma potrebbe a sorpresa partire dalla panchina. Muratore, Kanouté e Caligara dovrebbero agire a centrocampo, mentre la linea a quattro di difesa davanti a Del Favero, da destra a sinistra, sarà la solita: Semprini, Vogliacco, Andersson e Rogerio.
Molti più dubbi per Coppitelli. Il tecnico dei granata dovrà fare a meno di Domenico Coppola, ma anche dello squalificato D’Alena e dei vari Rivoira, Buongiono e Rossetti in fase di recupero dai rispettivi infortuni ma ancora non al meglio. Non è da escludere la presenza di uno tra Avelar e Molinaro per la fascia sinistra, ma il 4-3-3 che dovrebbe essere così composto, senza di loro: Cucchietti in porta, Tofanari, Auriletto, Friedenlieb e Giraudo in difesa, Rossetti, Tobaldo e Remacle in mediana alle spalle di De Luca, Piscopo e uno tra Traore e Berardi. Per lui, comunque, un’impresa più difficile che mai: se negli ultimi anni tra Juve e Toro si era visto un sostanziale equilibrio, in questa stagione la differenza sembra essere più netta. Ma, in un derby, non c’è spazio per questi discorsi.
Di Edoardo Siddi