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Riceviamo e pubblichiamo la lettera in ricordo del presidente del Paternicum, scomparso a causa del virus COVID-19. Una testimonianza appassionata e appassionante, che merita di essere conosciuta.

I sogni son desideri, di felicità”; così recita la canzone nel film d’animazione Cenerentola, ed è proprio di un sogno spezzato ad un uomo che ha fatto della sua comunità un perno fondamentale nel suo percorso di crescita umana e sportiva in un piccolo comune della Basilicata di 3.327 abitanti, Paterno di Lucania, che si tratta: un sogno costruito con tanta passione, pronto a sfociare in gioia, ma interrotto per sempre da un male comune ingiusto, improvviso.

La storia che voglio raccontare è legata alla figura di un Presidente di una squadra militante nella Promozione Lucana, il Paternicum, che a un passo dal raggiungimento di un traguardo inedito e storico, l’Eccellenza Lucana, ha visto infrangere momentaneamente il sogno di un intera comunità e per sempre il suo causa Covid-19, che lo ha portato via troppo presto, a soli 53 anni.

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L’imprenditore Donato Russo, affiancato da gente locale esperta in ambito calcistico, rileva la società nel 2013/14 programmando un percorso di crescita destinato a spingere la squadra verso categorie mai raggiunte, ma soprattutto non ponendosi limiti, prevedendo inoltre nel suo progetto il riavvicinamento della sua gente a una realtà che nelle stagioni precedenti al suo insediamento si era dovuta accontentare al massimo di una Prima Categoria.

Dopo tre anni in suddetta serie, il 30 aprile 2016 la sua ambizione, il Paternicum raggiunge questo storico traguardo vincendo per 2-0 ai tempi supplementari contro il Potenza 1919 dopo il piazzamento al secondo posto in classifica. Il primo anno di Promozione si conclude con un decimo posto e dunque salvezza.

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È a partire dalla stagione 18/19 che il Paternicum toglie il vestito da partecipante per indossare quello da protagonista; il quarto posto vale i playoff, persi però in semifinale contro il Castelluccio per 3 a 1, ma la mancata iscrizione di alcune squadre regionali concede ai valdagrini la possibilità di ottenere il ripescaggio in Eccellenza. Russo però declina poiché il suo scopo è quello di conquistare questo storico traguardo sul campo e dopo una super campagna acquisti condotta dal D.S Leonardo Coviello in estate, il Paternicum di Mario Cirigliano, con due filotti di 11 risultati utili consecutivi in campionato tra ottobre-dicembre e gennaio-marzo vola in vetta.

Improvvisamente subentra questo nemico sconosciuto a tutti chiamato Covid-19 ad interrompere momentaneamente l’8 marzo il sogno di una comunità intera, ma la notizia più tragica si ha quando proprio l’artefice di questa strepitosa cavalcata il 31 marzo, dopo due settimane dal ricovero in ospedale, si spegne, lasciando incredula una comunità intera che mai avrebbe pensato che il virus potesse portar via una persona cosi operosa, umile e gentile come lui.

Con la scomparsa di Russo, il calcio lucano perde in generale un pezzo importante della sua storia recente, ma le sue idee rimangono al servizio di una Regione colpita emotivamente da questo improvviso lutto, che priva un gruppo di ragazzi ed una comunità intera di una presenza imponente.

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Se il Paternicum nel giro di pochi anni ha maturato questo percorso di crescita, il merito va attribuito solo ed esclusivamente alla voglia di emergere di un uomo che attraverso l’amore per il suo paese ed i suoi abitanti ha reso un progetto calcistico un vero e proprio rito, e sicuramente chi prenderà il suo posto sarà altrettanto bravo a non far naufragare un progetto ben avviato ed interessante come quello rossoblù.

P.S: Russo nel mese di dicembre era balzato agli onori della cronaca nazionale poiché aveva attrezzato a tempo di record un camion telonato della sua azienza per permettere ai tifosi locali e ospiti durante il match tra Paternicum ed Atletico Montalbano, di assistere alla ripresa evitando la pioggia fitta e battente, poiché gli spalti del “Taddeo” sono sprovvisti di copertura.

MARCO QUAGLIANO