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Portogallo, una Cristiano-dipendenza nel segno del 4

CR7 e l’ennesimo record battuto diventando il miglior marcatore europeo in nazionale di sempre. Trascinando un Portogallo Cristiano-dipendente in testa al Gruppo B nel segno del numero 4

CR7 si è sempre tenuto ben lontano dalle dipendenze – se non da quella per la vittoria – visto che proprio contro di loro ha dovuto combattere per aiutare il fratello Hugo in un percorso riabilitativo dall’abuso di alcol ed uso di sostanze stupefacenti. Dopo aver perso papà Dinis appena 57enne, mancato per irrisolvibili problemi epatici legati ad una grave forma di alcolismo. Cristiano invece, per quanto riguarda le dipendenze, al posto di soffrirne, ha saputo crearne. Di tutt’altro genere: sia chiaro. Ad esempio la Cristiano-dipendenza dimostrata in parte dal Real ma soprattutto dal Portogallo. Diciamocelo apertamente: il Portogallo senza il suo fenomeno sarebbe un’altra squadra. Ridimensionata, sì. Tutto ampiamente dimostrato da queste prime due partite di Russia 2018. 4 gol totali realizzati dalla squadra di Fernando Santos, tutti e 4 messi a segno da Ronaldo. Portando così i suoi, alla sua quarta partecipazione mondiale, grazie al gol segnato oggi al 4’ contro il Marocco, a 4 punti in testa al Gruppo B. Nel segno del 4, appunto.

Inoltre le grandi prestazioni del portoghese hanno letteralmente fatto esplodere anche la CR7-mania in Russia: nei mercati di Mosca sono apparsi souvenir particolari a forma di matriosca riguardanti i campioni partecipanti alla competizionee ovviamente la matrioska più venduta di tutte è quella dedicata al portoghese. Ma questo è un altro discorso.

È diventato così con 85 gol segnati – in 152 partite – il miglior marcatore europeo in nazionale di sempre, superando Puskas fermo a quota 84 – in 85 match – con l’Ungheria. Il miglior marcatore di tutti i tempi per quanto riguarda le nazionali (109 gol) però è ben lontano. Pensate che si tratta di un… iraniano! Il suo nome è Ali Daei e si è ritirato nel 2007. Proprio quest’ultimo recentemente ha avuto grandi parole d’elogio per CR7: “Può vincere il Mondiale e diventare il miglior giocatore della competizione – ha dichiarato l’iraniano -. Il mio record? Prima o poi sarà suo ma gli costerà tempo è fatica. Però sarebbe bello che lo battesse lui. Spero che un giorno mi chiami, potremmo parlare delle nostre esperienze di campo”.

Poco male se CR7 non dovesse eguagliare e superare il record di Daei: era un altro calcio. Questi Mondiali però rappresentano la pronta risposta a chi gli imputava di non essersi mai dimostrato decisivo in questa competizione. Problema che invece non è davvero mai sussistito per quanto riguarda gli Europei: campione d’Europa in carica col suo Portogallo, è il recordman di sempre di gol con 29 reti totali contando anche le qualificazioni. Nei Mondiali finora aveva inciso meno, sicuramente. In effetti sommando gli scorsi Mondiali in Germania, Sudafrica e Brasile aveva giocato 13 partite segnando appena 3 gol, di cui uno su rigore. Ma con i 4 messi a segno in Russia, raggiungendo quota 7, è diventato il secondo portoghese di sempre per numero di gol nella competizione alle spalle di Eusebio (9). Ci spiace per Eusebio ma di questo passo temiamo che il suo record sia destinato a durare ancora per poco.

Non solo. CR7 è uno dei soli tre giocatori ad aver segnato in quattro differenti edizioni dei Mondiali, nonché il più vecchio ad aver siglato una tripletta. Che Ronaldo possa battere anche il record di gol di Klose (16) distante ‘solo’ 9 marcature? Difficile, difficilissimo forse anche per lui. Gli servirebbe almeno un’altra partecipazione. Ma stiamo parlando di Cristiano Ronaldo, quindi anche in questo caso la prudenza è d’obbligo. Perché per uno che può vantare di non soffrire di alcuna dipendenza se non quella per la vittoria, la diretta conseguenza è infrangere record su record. E uno dei pochi che gli rimangono da battere è questo. Ah, nemmeno a dirlo, invece il Mondiale è l’unico trofeo che gli manca in bacheca.