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Playoff Serie C, una Carrarese imperiale travolge la Pistoiese. Il capolavoro di Baldini e di una rivoluzione a costo zero

Un paio di millenni fa, l’imperatore romano Augusto diceva così: “Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo”. A Silvio Baldini, gli imperatori, con i loro adulatori al seguito, non sarebbero certo piaciuti. Per questo, a Carrara, a due passi da casa sua, ha scelto il percorso inverso: è arrivato a giugno nella patria del marmo e ha iniziato a costruire, mattone dopo mattone, una squadra imperiale.

E all’esordio nei playoff, nel primo appuntamento da vivere o morire, i suoi ragazzi hanno iniziato a scrivere una storia che fra poco più di un mese potrebbe essere una favola: Pistoiese travolta e qualificazione al secondo turno. Sfiderà in trasferta la Viterbese – vittoriosa sul Pontedera – per continuare una corsa che vorrebbe concludere a Pescara nella finale del 16 giugno.

Una lunga marcia cominciata con qualcosa più di un piccolo passo. Bastava un pari per avanzare, è arrivata una manita firmata da cinque giocatori diversi. Il segno inequivocabile di un gruppo solido come il marmo e pungente come lastre plasmate da un tecnico che a luglio ha aperto la sua bottega. Gratis, è bene ricordarlo. Perché quando ha accettato la panchina della Carrarese ha chiesto massima libertà nelle scelte, nessuna possibilità di essere esonerato e zero euro. Il prezzo della libertà e del coraggio. Dieci mesi dopo, la sua rivoluzione ha già vinto: 4mila persone allo stadio e cinque reti alla prima delle gare che contano di più, dopo un girone di ritorno in cui solo l’Alessandria ha fatto meglio.

Il trionfo contro la Pistoiese è un biglietto da visita con tante firme. Il primo a siglarlo è stato Daniel Kofi Agyei. Il suo rigore al 21’, dopo un fallo di Mulas su Cais che ha fatto per lunghi attimi temere gravi conseguenze per l’attaccante dei padroni di casa, ha spianato la strada.

Un quarto d’ora dopo, un assolo del neoentrato Biasci, concluso con un poderoso destro da 25 metri, ha spento i sogni della truppa di Indiani, sostenuta a Carrara da 400 tifosi impagabili per calore e sostegno alla causa arancione.

Agyei e Biasci, un ghanese e un pisano. Il primo non aveva mai segnato in tutta la stagione, il secondo arriva in doppia cifra con una progressione iniziata in D alla Massese. Pochi chilometri di distanza, stessa fame di gol. Baldini a luglio gliel’aveva detto: “Hai fatto 20 gol in D, puoi farli anche in C. Le porte hanno la stessa grandezza…”. Profeta a metà, ma sicuramente felice.

Il tris, a fine primo tempo, l’ha firmato Loris Tortori, un esterno che l’anno scorso ha vinto la C con il Venezia di Inzaghi e che ha iniziato la stagione a Viterbo. Martedì prossimo sarà il primo a suonare la carica. Il suo allenatore ha fatto di tutto per portarlo a Carrara, Loris lo sta ripagando con dinamismo e qualità straordinarie. Tra quattro giorni, cercherà una dolce vendetta contro i suoi ex compagni.

Nella ripresa, a gara ormai finita, sono arrivati i sigilli anche di Foresta e Vassallo. Una mezzala e un esterno, un calabrese affamato e un ex milanista assetato di gloria. Due giocatori perfetti per il sistema di Baldini, rapidi, tecnici e grintosi. Schegge impazzite nel cuore del sistema difensivo di Indiani. Cinque a zero, un risultato folle, in linea con il pensiero di un allenatore che in sala stampa ricorda di essere “partito a luglio con un gruppo di 7/8 ragazzi della Berretti, sognando la B. Io amo la follia, fin da bambino ho sempre amato questo tipo di personaggi. Io sogno di buttarmi da 10mila metri e atterrare in piedi”. O magari a Pescara? “Eh sì, quella è la cosa che vorrei più di tutti. Per questa città e per questa gente”. E alla fine, Baldini, come i grandi eroi romantici, trova le parole per un finale dolce e amaro. “Carrara è una città che vive per il marmo. Oggi abbiamo giocato con il lutto al braccio per la morte di un cavatore. Sentire questi clacson che suonano fuori dallo stadio mi danno forza. Perché questa gente, in questo dolore, cerca nel calcio le gioie che non può trovare altrove”. Silvio Baldini, maestro di calcio e di vita.