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Chi è Inacio, figlio di Jô Pià: prossima sfida il Borussia

Come Joao Piá, anche il figlio Inácio Samu ha cominciato il suo percorso nell’Atalanta: ora andrà al Borussia Dortmund

Chi ricorda Joao Batista Inacio Piá? Nato a Ibitinga in Brasile, vestiva la maglia dell’Atalanta – squadra dov’è cresciuto – nei suoi primissimi anni di carriera. Qualche apparazione tra Serie A e B, l’esperienza con l’Ascoli in prestito, prima di andare in C1 dal nuovo Napoli di Aurelio De Laurentiis e aiutarlo nella risalita del club.

Oggi nel florido vivaio dell’Atalanta c’è un’altra piccola stellina, che sta crescendo come si deve, a suon di gol e riconoscimenti individuali. È Inácio Samuele Piá, figlio di Joao, classe 2008 che, come fece a suo tempo il papà, è pronto a un ulteriore salto in avanti: diventerà un nuovo giocatore del Borussia Dortmund, dopo la corte dei gialloneri e di altri top club europei.

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Già nel 2022 lo staff dell’Under 15 della Nazionale italiana lo ha convocato per la doppia amichevole con la Slovenia e successivamente per il Torneo di Sviluppo UEFA 2022 in Portogallo. In entrambe le occasioni, ha segnato anche i suoi primi gol.

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Chi è Samu Piá

Samuele Piá ha cominciato a quasi 7 anni il suo percorso con l’Atalanta e da quel 2014 ha continuato a crescere nel vivaio del club della sua città, Bergamo, appunto dove partì anche il padre. Il piccolo Samu è sempre stato un ragazzino sveglio, sempre curioso e vivace, a cui piace scoprire ciò che la vita ha avuto da offrirgli finora. Giocherellone e “ballerino”, esuberante, specchio di quello che riporta in campo oggi.

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Il richiamo del pallone è sempre stato fortissimo. A casa ce n’era sempre uno a disposizione, oggetto del desiderio più forte, e Samu ci giocava costantemente. All’età di 5 anni, verso la fine del suo periodo all’asilo, ha cominciato la sua prima avventura, dato i suoi “Primi calci”, anche seguendo i suoi coetanei che hanno deciso di fare lo stesso.

Gli esordi del piccolo Samu Inacio 

Ha cominciato a giocare all’oratorio e in una piccola squadra, la Marigolda, scuola calcio di Curno, frazione dell’hinterland bergamasco, dove comincia a conoscere i primi amici con cui condividere la passione, con cui confrontare il suo talento. Figlio d’arte, sì, ma l’Atalanta l’ha notato anche per i suoi piedi, quelli che metteva in mostra quando raggiungeva il campo dopo la scuola.

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La storia di Samu Pià finora più che con l’inchiostro o con i caratteri digitali di un articolo come questo, è stata scritta con i trofei. Bacheche piene, trofei sia di squadra con le giovanili della Dea che anche individuali. E quanti ne sono arrivati di individuali! Quelli di “miglior giocatore del torneo”, arrivati in tutti i tornei giocati con la sua Atalanta in giro per la Lombardia e non solo. Papà Joao non ha mai provato a contarli davvero.

Due idoli, un sogno grande grande

Generalmente Samu parte esterno, anche se in realtà per caratteristiche è un 10 atipico. Non il vero playmaker, magari centrale, che macina gioco, serve gli attaccanti, si inserisce e magari segna. Questo perché è molto più agile e dinamico di un vero e prorio 10 e, come già detto, parte spesso dalla fascia (la sinistra, per accentrarsi e andare sul suo piede, il destro).

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Cresce guardando i video e studiando i suoi due idoli principali: Neymar e De Bruyne. Due giocatori diversissimi, ma che di fatto cerca di coniugare nelle caratteristiche come meglio può – e finora ci è riuscito, fra i pari età s’intende. Dal belga cerca di rubare la visione, l’intelligenza tattica e la velocità di pensiero, ma persegue l’estro e la fantasia di Neymar, il mito che lo spinge a migliorarsi ancora, sempre di più. Sogno? Vincere il Pallone d’oro. Insomma, abbastanza ambizioso.

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Un dubbio, poi, ovviamente sorgeva spontaneo: questo piccolo talento italo-brasiliano si sente più “italo” o più “brasiliano”? Il suo senso dell’agonismo è molto italiano, europeo, d’altronde è cresciuto nel Bel Paese, ma nel sangue, anche nel modo di vivere le cose che gli arrivano, è brasiliano e mostra l’entusiasmo tipico sudamericano. Questo può essere un mix letale e, se sfruttato a dovere, in futuro potrebbe farci ammirare Samu su palcoscenici importanti e, vista la novità, chissà che non possa farlo proprio con la Nazionale italiana. Intanto, ha già cominciato a far faville – e gol – con gli azzurrini Under 15: già 3 reti in 3 partite (vinte) proprio in quest’ultimo Torneo di Sviluppo UEFA 2022, appena vinto dall’Italia.