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Petrucci, dallo United al duo Sampdoria-Ascoli per (ri)nascere e tornare quello di Roma

Da Roma ad Ascoli, passando per…l’Europa. Davide Petrucci si prepara a tornare in Italia, dopo 8 anni. E’ il 2008 infatti, quando il classe ’91 lascia la Roma, la sua Roma, per provare l’esperienza inglese al Manchester United. Considerato il nuovo Totti nelle giovanili, il cambiamento è importante ma lo United lo vuole più dei giallorossi e l’occasione è troppo ghiotta per rifiutarla. Trequartista tutta fantasia, con i Red Devils ha la fortuna di allenarsi alle dipendenze con Ferguson insieme ad altri campioni ma il debutto non arriva mai, a differenza del suo amico Macheda, così inizia la serie di prestiti: Peterborough, Anversa e Charlton, tante avventure ma poche gioie.

Alla fine torna sempre indietro alla base. A volte mollare la presa però fa meno male che tenerla, ecco perché quando termina il suo contratto con gli inglesi le cose migliorano. Lo chiama la Romania, il Cluj. Qui trova continuità, mostra quelle qualità che ai tempi della Roma Primavera avevano conquistato tutti. Lo fa talmente bene che forse inizia anche ad andargli stretta, inoltre la mancanza dell’Italia si fa sempre più pressante. E allora è quasi inevitabile pensare di tornare, anche per mettersi in gioco in un campionato dove non è mai riuscito a debuttare.

Ci pensa la Sampdoria, interessata al suo talento, in sinergia con l’Ascoli: Petrucci resterebbe in bianconero fino a giugno, per poi sbarcare in Liguria il campionato successivo. Un’occasione che Davide merita, vista la tanta sfortuna, scritta sotto la voce infortuni, avuta in carriera. Poi vabbe, ci sarebbe anche il sogno Nazionale (finora si è fermato all’Under 19) ma è meglio fare un passo alla volta. Intanto ecco l’Ascoli, la chiave bianconera che può aprire la porta dei sogni di Petrucci.