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Perpetuini, nuova vita senza rimpianti: “Lascio il calcio, farò il dentista. Dico grazie alla Lazio e alla Salernitana”

La nuova vita di Riccardo Perpetuini

Lasciare il calcio è una cosa
rara. Farlo senza rimpianti, forse, lo è ancora di più: “Ci ho riflettuto
molto, ma ho deciso. Sono più propenso a diventare… dentista!”
. A proposito di rarità, no? Scelte di vita. Si chiude
una porta, si apre un…portone? Meglio uno studio medico: “Come i
miei genitori, anche loro odontotecnici”.
Sorride Riccardo Perpetuini, ci
scherza pure su. Classe ’90, 26 anni. Ancora giovane. Tante stagioni da giocare e
invece no, lascia il calcio senza voltarsi indietro. Nessun dubbio: “Senza alcun rimpianto”. Consapevole di aver fatto la scelta
giusta: “Sono contento, soddisfatto. Ora voglio concentrarmi sul mio
futuro, mi manca ancora un anno e mezzo, poi sarò dentista”
. A Mantova
l’ultima partita tra i pro: “Ho pensato, sai che c’è? Contratto rescisso e
via, torno a casa”
.
Scarpini messi da parte, ora il tempo è dedicato ai
libri: “E’ una cosa che a fine giornata mi rende orgoglioso”. Gli
inizi alla Lazio, un ragazzino come tanti col sogno di sfondare. In parte,
però, quel sogno è stato anche realizzato: “Sono felice della mia carriera, ho esordito con la
squadra per cui faccio il tifo. Ho giocato in piazze importanti come Foggia, Cremona, Crotone, segnato 6 reti. Certo, mi sarebbe piaciuto giocare in qualche
livello più alto ma non importa, è andata così”
.

Tre presenze in Serie
A, altrettante in Europa League. Ricordi indelebili: “Grazie a Delio Rossi e Ballardini, sono stati momenti
fantastici. Ringrazio tutt’ooggi la società che mi ha permesso di vivere la favola che speravo da bambino. Non mi rendevo neanche conto”
.
Impossibile farlo. Tutto di fretta, Perpetuini “is on fire”. Qualche aneddoto
poi: “Ho giocato con Inzaghi, è sempre stato un attaccante d’area di
rigore, pure in allenamento segnava sempre. Ricordo Ledesma, Matuzalem,
Brocchi. Tutti carini con me, mi davano tanti consigli, mi hanno aiutato molto.
Anche nei momenti di difficoltà”
. Poche amicizie, ma buone. Specie coi compagni
conosciuti in Primavera: “Tuia, Mendicino e tanti altri. Con
loro ho instaurato un rapporto che va oltre il calcio. Siamo stati insieme
anche a Salerno”
. Già, la Salernitana. Forse gli anni più belli della
carriera di Riccardo: “Abbiamo scritto la storia, tutt’oggi deteniamo
ancora qualche record. Sono stati due anni fantastici, specie quello
della promozione in Serie C1″
. Qualche stagione difficile,
tantissimi infortuni:Ho subito 5 operazioni al ginocchio, mi hanno
portato via tanto tempo e tanta voglia
. E’ così, ormai è passata. Ma non ho
nulla contro il calcio, anzi. E’ stato il mio mondo fino all’anno scorso, resta
un bell’ambiente”.
Riccardo, ora, sarà il più richiesto nei tornei di calciotto: “Mi hanno già contattato in tanti!”. Ma niente ripensamenti: “Penso che una cosa vada fatta bene, altrimenti meglio non farla. Ho vissuto da privilegiato,
sono orgoglioso della mia carriera”.
E lo sarà pure in futuro. Col camice bianco, non con gli scarpini. Ma felice. Che poi è l’unica cosa che conta.