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Perotti-Dzeko-Salah, la Roma si sveglia nel secondo tempo e batte l’Udinese 4-0

“Olè, olè, olè, olè, Diego! Diego!”. E’ il coro che si alza all’Olimpico a dieci minuti dalla fine di Roma-Udinese. Quel Diego è Perotti che ha appena firmato una doppietta. Due gol, entrambi dagli undici metri, altrettanti falli in area: prima di Danilo su Dzeko, poi di Badu su Salah. E dal dischetto Perotti non sbaglia. Qualche minuto più tardi, sempre sul 2-0, si alza un altro coro. “Olè, olè, olè, olè, Dzeko! Dzeko!”. Ci ha provato più volte, il bosniaco, a trovare la porta ma senza riuscirci. Il pubblico dell’Olimpico però gli dà fiducia. E ormai è risaputo: la seconda stagione per Dzeko in una squadra è sempre meglio della prima. ‘Ambientamento’. Al gioco, alla nuova realtà. Ma la seconda… Tutta un’altra storia. E poco dopo quel coro ‘premonitore’, Dzeko il gol tanto cercato l’ha fatto. Tifosi in delirio, 3-0 per la Roma. Il tutto dopo un primo tempo in cui la Roma era più addormentata. E un po’ bruttina, non come la favola insomma. Poi è arrivato anche il poker con Mohamed Salah, il più cercato dalla squadra per le sue accelerazioni.


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All’inizio però l’Udinese spesso si è affacciato nella metà campo giallorossa. Tante novità in campo per Iachini, da De Paul a Fofana. Il primo, un classe ’94 con la 10 sulle spalle: troppo presto? No, da quanto visto in campo oggi. E il tempo è dalla sua parte. Sarà che è cresciuto con l’idolo di Milito, diventato poi anche compagno di squadra al Racing Avellaneda. Propositivo ma anche in grado di ripiegare. Fofana invece al City aveva Nasri dal quale apprendere. Non un maestro qualunque. E poi veterani a parte (Hallfredsson ha fatto tremare in un paio di occasioni la difesa giallorossa), e tralasciando il risultato, Iachini comunque ha a disposizione una squadra che offre il giusto mix di esperienza e gioventù. E nel primo tempo sono uscite fuori le potenzialità della squadra. Ma è mancato il gol.

Il secondo tempo però la Roma ha iniziato subito forte. L’intervallo come spartiacque di una partita alla fine vinta dai giallorossi di Spalletti (che ha lasciato in panchina Totti e De Rossi) ed ora si pensa al Porto – ritorno del preliminare di Champions in programma martedì prossimo, sempre all’Olimpico.

Due volte Perotti, Dzeko e Salah: primo tempo in cui la Roma ha scherzato col fuoco, ma poi ha scelto di giocare a poker.