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Passione Griezmann: “Vi racconto la mia casa a La Finca. Quando recupero palla mi esalto”

C’è sempre un pizzico di rosso nella vita di Antoine Griezmann. La bandiera francese, il rojiblanco dell’Atletico, le pareti del cinema che ha allestito in casa. “Mia moglie ci tiene al rosso!”. I tre divani davanti allo schermo gigante però sono grigi. Le ‘petite diable’ vive a La Finca, zona esclusiva nel nord ovest di Madrid, dove aveva casa anche CR7. Ma è possibile che nei prossimi mesi cambi. “Vediamo, se troviamo di meglio sicuramente si”. È alla ricerca, lo si capisce dal tono con cui lo dice. E se dovesse traslocare ha già in mente un nuovo progetto. “Vorrei creare un piccolo museo in cui mettere tutte le maglie, i trofei vinti”. Chissà se ci sarà anche il Pallone d’oro…

Per ora però, Grizou, si gode i “piccoli” comfort che aveva specificatamente richiesto sin dall’inizio. “È mia moglie che si è occupata dell’arredamento della casa. Qualche volta mi ha chiesto consiglio però notava il poco interesse quindi ha fatto tutto lei. Io ho pressato solo per avere alcune cose come la piscina d’acqua fredda, un campo da basket, e il cinema”. Con le pareti rosse, per l’appunto. “La nostra casa si divide in tre piani. Quello centrale è dove passiamo la maggior parte del tempo perché ci sono i bagni, il guardaroba di mia moglie, le stanze, la cucina. Al piano di sotto c’è la piscina, il cinema e la palestra, che non faccio mai!”. La zona Griezmann è sicuramente la sala videogiochi. “Ho un tavolo con davanti due televisori: in quello di destra c’è il videogioco, a sinistra o una partita di calcio o dell’NBA. Io non mi siedo in un divano qualsiasi, altrimenti mi faccio male alla schiena. Ho preso una poltrona ad hoc”.

Il talento francese ha aperto le porte di casa a Marca, e si racconta a 360°. Compreso il suo rapporto con i fornelli. “Io non cucino! Abbiamo un cuoco che mi segue nella dieta e che prepara per la mia famiglia. Quando viene mia mamma qui non cucina. Lei già fa di tutto e di più in Francia”. La zona ospiti è, ovviamente, il soggiorno. Ma non pensate che Antoine sia di tante parole, anzi! “È mia moglie che intrattiene e porta avanti il discorso! A me piace ascoltare e intervenire di tanto in tanto”. Mica come in campo, dove metterebbe (in realtà lo fa!) il piede ovunque. Per segnare, ok, ma anche per difendere, come gli ha insegnato il Cholo.

“Mi piace da matti recuperare il pallone quando è in possesso degli avversari. Mi piace farlo ancora di più quando ci troviamo nella nostra area. ‘Me encanta’. Ti racconto un episodio accaduto verso il finale di Francia-Belgio, agli ultimi Mondiali. All’80’ rubo palla al Belgio, nella nostra area. E lo porto dall’altra parte del campo anche grazie all’aiuto di Varane. Poi, tornando indietro, fisso negli occhi Loris. Ma lui niente, non mi calcola. A fine partita mi avvicino e gli dico ‘beh non mi dici nulla?!’ e lui mi risponde sorpreso ‘cos’è successo scusa?’. Così gli ho spiegato che mi esalto se il mio compagno mi motiva dopo un bel recupero in difesa. Mi carica! E prendo sempre più palloni. Gli attaccanti, generalmente, non fanno questo tipo di lavoro sporco, bisogna dirlo”.

Ma Griezmann si ricorda tutte le sue giocate? Macché. “Più quelle difensive che offensive! Pensa, mi viene ancora in mente quando ho preso palla a Messi, sempre nella mia area, durante l’ultimo Mondiale!”. Cholismo inside. Un piccolo diavolo biondo che quando vede rosso si sente a casa.