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Parma, tre indizi fanno una prova: Pecchia e la teoria del “mai arrendersi”

Un luna park di emozioni al Tardini con i gialloblù in grado di recuperare due gol al Palermo nei minuti di recupero

“Quando il gioco si fa duro, metti un piede davanti all’altro e vai avanti. Non mollare”. Un passo alla volta con determinazione, con la voglia e la consapevolezza di chi per raggiungere gli obiettivi sa che c’è da battagliare su ogni centimetro e fino all’ultimo secondo. Dalla frase di Roy T. Bennett al Parma non è cambiato, perché la formazione di Fabio Pecchia ha aggiunto un nuovo termine al suo vocabolario.

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Credit: Parma Calcio 1913

Dopo mentalità, consapevolezza, maturità, ha inserito anche il “mai arrendersi”. Il minimo denominatore comune delle ultime tre giornate di Serie B ha fatto emergere proprio questa caratteristica dei gialloblù che, con il Palermo, ha raggiunto l’apoteosi. Nonostante le fatiche di Coppa – 120′ al Franchi di Firenze contro la Fiorentina – è riuscita a riprendere una gara all’ultimo secondo.

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Credit: Parma Calcio 1913

Il Parma dell’ultimo minuto

La montagna da scalare per il Parma oggi è stata importante contro un Palermo voglioso di ritrovare punti e uscire dal momento negativo. Che potesse essere una giornata faticosa lo si è capito subito: al terzo minuto Brunori da centrocampo ha pescato il cosidetto coniglio dal cilindro e il suo pallonetto ha superato Chichizola. L’attaccante, nonché ex della sfida, ha poi trovato il raddoppio con un bellissimo tiro a giro sul secondo palo. Un doppio schiaffo che avrebbe potuto mandare al tappeto chiunque, ma questa storia ha visto un finale diverso. Il Parma in campo c’è sempre stato, ha dimostrato di essere vivo e il gol di Estevez ne è stato la conferma. La squadra di Pecchia ha chiuso i rosanero nella propria metà campo e proprio nel finale ha subito il tris in ripartenza di Segre.

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Credit: Parma Calcio 1913

Ed è proprio qui che quel “Never give up”, per dirla alla Krause, ha trovato la sua collocazione. In pieno recupero gli emiliani hanno trovato il doppio gancio per riportare tutto in equilibrio. MihailaCharpentier, proprio i due entrati dalla panchina, come era successo con Partipilo contro il Modena. Stesso stadio, stessa porta e stesso risultato, quel pari che vale oro vista l’importanza delle sfide. La consapevolezza di Pecchia, la possibilità di poter contare su una rosa lunga e la mentalità acquisita attraverso il lavoro. Nel mezzo la vittoria di Spezia al 94esimo con l’autogol di Moutinho. Ecco perché quando il gioco ha iniziato a farsi duro il Parma ha dimostrato di volersi meritare la vetta della classifica.