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Paredes: “Posso migliorare tantissimo, prendo spunto da De Rossi. Ricordo più bello a Roma? L’arrivo: una grande emozione”

Centrocampista per il presente e per il futuro, Leandro Paredes è sempre più una certezza per la Roma. Centrocampista affidabile, piede educato, grinta da vendere: l’argentino con 32 presenze stagionali ha dimostrato di poter essere un elemento chiave per la squadra di Spalletti. Protagonista in campo e, poco fa, anche sui social: lo stesso Paredes ha infatti risposto alle domande dei tifosi giallorossi. Si parte subito forte: “Come è nata la passione per il calcio? L’ho ereditata da mio padre, nemmeno camminavo quando mi ha regalato la prima palla. Quando sono andato ad allenarmi in prima squadra a 15 anni ho capito che il calcio poteva essere il mio lavoro. Il mio idolo? Riquelme e Zidane. Il primo è il giocatore più forte che abbia mai visto giocare. Il ricordo più bello che ho della mia esperienza alla Roma è quando sono arrivato: giocare con calciatori così forti è una grande emozione. Salah? E’ una ragazzo tranquillissimo, parla molto poco, quasi meno di me. Come giocatore per noi è molto importante, lo cerco spesso quando si inserisce. Quando ho segnato il primo gol alla Roma è stata una gioia indescrivibile, anche perché in quel periodo giocavo poco. Empoli? Ho dei ricordi che mi porterò sempre nel cuore di quella esperienza.

Animali? Ho due cani e un coniglio, perché piace a mia figlia. Musica preferita? Reggaeton e cumbia argentina, nello spogliatoio scelgo sempre io la musica. Il mio ruolo è sempre stato il trequartista, poi ad Empoli Giampaolo mi ha messo davanti alla difesa, mi piace molto come posizione. Possono crescere ancora tantissimo, ho tanto da imparare da uno come De Rossi. Il compagno di squadra con cui mi trovo meglio? Fuori mi trovo bene con tutti, magari con gli argentini c’è un po’ di intesa di più. In campo con Salah mi trovo benissimo perché conosco bene i suoi movimenti. Riquale o Veron? Riquelme. Messi o Ronaldo? Messi. Mi piace il tennis, il basket e il ping pong oltre al calcio. Primo tatuaggio? E’ stato il nome di mia madre, poi ho preso il via, non so nemmeno quanti ne ho. Rapporto con Strootman? Mi trovo benissimo, è un bravo ragazzo c’è intesa sia in campo che fuori. Esultanza Dab dance con El Shaarawy? Scherziamo spesso, l’esultanza è nata giocando. Piatti preferiti italiani? Paccheri alla sorrentina. Roma-Lazio o Boca-River? Sensazioni simili, perché sono due derby sentitissimi che regalano le stesse emozioni. La prima volta che ho incontrato Totti è stato strano, perché sapere di avere una persona così importante come compagno di squadra è un’emozione molto forte”.