Juventus, Paratici: “Allegri? Discorso che lascia il tempo che trova”
Pirlo sembrava aver già deciso, e invece ha sorpreso tutti. Gioca Buffon e non Szcsesny. Perché? A spiegarlo è Paratici. Il Managing Director della Juventus racconta il cambio in porta: "Avrebbe dovuto giocare Buffon già contro il Torino, ma la squalifica ce l’ha impedito. Il mister dopo la conferenza ha parlato con Szczesny per programmare questa e le prossime partite, e di conseguenza ha deciso, in accordo con lui, di dargli un turno di riposo per far giocare Gigi".
Pirlo e Allegri
"Questa partita" ha continuato ai microfoni di Sky, "vale come le altre dieci. Il futuro di Pirlo? Noi riceviamo pressioni ogni giorno, sia quando vinciamo, sia quando le cose non vanno come al solito. Lo stesso vale per Andrea: si è sempre preso tante responsabilità da giocatore, e le ha sempre gestite con grande carattere". Su Allegri: "In questo momento pensiamo a lavorare e a fare il meglio possibile. Non c'è nessun ragionamento che va al di là delle partite e dellla fase tecnica, direi che lascia veramente il tempo che trova".
Cosa comporterebbe non finire tra le prime quattro? "Noi pensiamo positivo, contiamo di arrivarci e di portare a casa partita dopo i partita i tre punti. Questa è una non ipotesi".
Sull'organico: "Quando sono venuto qui undici anni fa, con Del Neri avevamo Bonucci, Barzagli e Chiellini e in tanti ci dicevano di prendere altri difensori. Ma noi eravamo convinto che al mondo ce ne fossero pochi meglio di loro. Penso che i giocatori in questa rosa siano bravi e competitivi, anche a centrocampo. Rabiot è titolare nella Francia, Arthur ha vinto una Copa America, Bentancur ha giocato gare di grande livello, McKennie è una rivelazione del nostro campionato. Non ci sono alibi, ma queste sono annate strane: dobbiamo essere lucidi e fare le valutazioni corrette".
Cosa ha avuto l'Inter più della Juve? "Sono partiti con lo stesso tecnico e con un sistema di gioco ben radicato. Conosciamo bene Conte, fa dell'organizzazione di gioco uno dei suoi punti di forza. Noi abbiamo cambiato, non abbiamo fatto precampionato e questo ha portato qualche passaggio a vuoto. Ci vuole un po' di tempo in più: abbiamo giocato 18 partite in un mese e mezzo a gennaio. Ci sono tanti elementi da analizzare, ma questa stagione è più difficile da analizzare rispetto ad altre".
Mettersi in discussione: "Noi lo facciamo sempre, anche quando vinciamo. Le persone che stanno vicino a me sanno quanta autocritica severa siamo in grado di farci da soli. Non è che quest'anno sia cambiato qualcosa a seguito della classifica: autocritica e riflessioni sulla rosa ne facciamo sempre. Per quanto riguarda dove dobbiamo lavorare, lo capiremo meglio a fine stagione e ne parleremo come sempre con l'allenatore. E troveremo le giuste misure".